6.0
- Band: CRISTIANO FILIPPINI
- Durata: 00.50:32
- Disponibile dal: 07/01/2012
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A distanza di un anno da “The First Crusade”, il compositore Cristiano Filippini continua il suo viaggio nel tempo tramite la sua musica e stavolta decide di portarci nel bel mezzo del periodo della santa inquisizione. Fin qui niente da dire, dopotutto inquisizione e caccia alle streghe sono argomenti principe di moltissime canzoni metal. Tuttavia, come già con “The First Crusade”, anche qui ci troviamo davanti a qualcosa che metal non è. Cristiano è un grande compositore di stampo classico e a lui si devono certo riconoscere, a parte un’ovvia capacità compositiva e destrezza strumentale, una grande passione ed un buon grado di approfondimento dei periodi storici trattati; però, nonostante i suoi dischi continuino ad essere recensiti su portali e riviste metal, la musica proposta si allontana decisamente dai nostri generi di riferimento. Ad onor del vero, potremmo anche dire che comunque le varie tracce introduttive che troviamo sui dischi di power sinfonico alla Rhapsody of Fire sono esattamente in linea con il contenuto, altamente sinfonico ed epico, di questo CD; ma, in genere, nei dischi di Rhapsody ed Ancient Bards, una volta finita l’intro, ci aspettiamo l’immancabile fucilata chitarre/doppia cassa, cosa che, su questo “Flames Of Passion”, ovviamente non succede. Non succede perché è altra musica! Va ascoltata in una maniera diversa. Tra il mondo del metal e quello dipinto dalle opere di Filippini c’è una ovvia linea di unione a livello di tematiche, tuttavia qui gli unici punti di contatto si limitano appunto al periodo storico di riferimento e alla tendenza che molte band hanno di prendere a prestito vari elementi orchestrale/sinfonici per arricchire la loro proposta musicale. Ma come è dunque il nuovo CD di Filippini? E’ esattamente in linea con “The First Crusade”, se questo risponde alle vostre domande. E’ un ottimo squarcio di musica sinfonica ed orchestrale, dove una massiccia sezione di archi e fiati si accosta a basi percussive e al suono cupo dei timpani, sempre alternandosi a stacchi di pianoforte di indubbia maestria. E’ un disco che racchiude 50 minuti di musica pura, epica ed eroica, maestosa e cupa, ma che piacerà solo a coloro che hanno la passione per certe sonorità o cercano un prodotto un po’ diverso dal solito. Per tutti gli altri, ovvero coloro che cercano il ruggito di una chitarra, una melodia canticchiabile o anche solo un po’ di ritmo… questo disco rimarrà sullo stomaco come una polenta valsugana mangiata il 15 di agosto sulla spiaggia riminese. Inutile girare intorno all’argomento o descrivervi le canzoni, se vi piace il genere apprezzerete “Flames Of Passion” in blocco; se il sinfonico non attira la vostra attenzione e anzi siete soliti ‘skippare’ le tracce epico/strumentali dei dischi power per saltare subito alla metallica traccia successiva… beh, fatevi un po’ i conti prima di comprare questo prodotto. Peraltro, facciamo notare con malignità, giudicando dalla sola copertina, che questo disco può tranquillamente essere inserito nella vetrina del vostro negozio preferito, ad esempio tra i nuovi Drakkar e Amberian Dawn, dando così un’impressione sul contenuto che non è quella corretta… La sufficienza la diamo, anche perché parlare male di Cristiano come compositore è davvero impossibile, ma non possiamo non considerare il fatto che, nella maggior parte dei casi, un disco così finisce per stancare presto o essere ascoltato solo in determinate situazioni…