7.0
- Band: CRITICAL DEFIANCE
- Durata: 00:29:23
- Disponibile dal: 18/07/2022
- Etichetta:
- Unspeakable Axe Records
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Un elemento che mai difetta alle pubblicazioni di gruppi sudamericani è l’entusiasmo. Una passione genuina e incorrotta, come se si trattasse di qualcuno che ha scoperto questa musica da poco, si è indaffarato per impararne i rudimenti, ha migliorato la tecnica e ora cerca di offrirne la sua interpretazione. I cileni Critical Defiance, già con l’esordio su lunga distanza “Misconception”, avevano fatto capire di essere sulla strada giusta e si saper proporre un thrash-death tanto rispettoso dei suoi dogmi, quanto suonato con perizia, impeto e una tecnica non proprio nella media. Il suo successore “No Life Forms” conferma in pieno le impressioni ricevute dal disco precedente e non si evolve granché rispetto ad esso. Anzi, ne potrebbe essere benissimo un secondo capitolo. I cinque guardano chiaramente a formulari thrash e death di seconda metà anni ’80/primi ’90, andando avanti sui binari paralleli della brutalità sregolata e della tecnica virtuosa. Due approcci antitetici che nel loro caso ben convivono, anche se, come affermato per il primo album, l’impressione è che il discorso potrebbe essere sviluppato con maggior inventiva. Ma, al di là di questa impressione, l’ascolto di “No Life Forms” è manna dal cielo per i thrasher e i deathster legati alla ‘vecchia scuola’, perché nella tracklist vi sono soltanto caratteristiche da band di un’altra epoca, e lo spazio per la modernità, inteso come tutto ciò che è stato introdotto dal 1995 (grosso modo) in poi, qua non ha cittadinanza.
I Critical Defiance vivono di scossoni, accelerazioni e cambi di tempo sferzanti come usavano i vecchi Slayer, Kreator, Sodom, Sepultura, si sporcano nel death americano per aggiungere chili e livore alla sporca matassa chitarristica, quindi infiorano i brani di evoluzioni soliste più colte e vivaci. Questo recupero di soluzioni techno-thrash non è cosa nuova in contesti underground, il thrash e il death metal stanno vivendo un piccolo revival in questo senso, con diverse giovani compagini intente a suonare in modo schietto, ruvido, istintivo, contando di converso su un bagaglio tecnico – soprattutto sul fronte chitarristico – di ottimo livello. Coi Critical Defiance abbiamo quindi, dal lato ritmico, una linearità d’esecuzione chiara, alla quale si accompagna un gusto spiccato nel cercare tempi mosh e midtempo non troppo stringenti; a far svoltare le singole canzoni, ci pensano solismi veloci e stridenti, in piena tradizione thrash, tendenzialmente abbastanza brevi e di forte suggestione. Saltuariamente i brani si aprono a qualche parentesi ariosa, contando anche su sortite di basso fuori dagli schemi, ma si tratta per ora soltanto di qualche frammento isolato, che non cambia radicalmente l’impronta stilistica della formazione. La voce sguaiata e le secondi voci, di impianto quasi hardcore, contribuiscono al clima pazzo e disordinato di “No Life Forms”, anche se questo approccio è in parte limitativo, visto come il gruppo sa maneggiare gli incroci di chitarra solista e dosare le melodie.
Anche se alcune idee potrebbero essere sviluppate meglio e in alcuni casi si ha l’impressione di canzoni lasciate un po’ in sospeso, troncate di netto quando avrebbero bisogno di uno svolgimento più ampio, “No Life Forms” conferma le buone vibrazioni del debutto. I Critical Defiance sono una solida e avvincente realtà, se gravitate volentieri nei suoni di loro competenza vi faranno divertire.