• Band: CRO-MAGS
• Durata: 00:20:20
• Disponibile dal: 11/12/2020
• Etichetta:
• Mission Two Entertainment

Duemilaventi, VentiVenti, 2020. Scrivetelo pure come volete, ma una cosa è certa: difficilmente scorderemo l’anno che, fortunatamente, sta per terminare. Oltre dieci mesi in cui ognuno di noi ha dovuto fare i conti con il proprio equilibrio mentale, chiamato quotidianamente ad un’impervia lotta nevrotica da consumarsi in lunga parte tra le mura di casa, con tutte le conseguenze del caso. Una stabilità mentale messa duramente alla prova, bersagliata 24 ore su 24 da numeri, proclami, notizie, messa al muro dalla paura, sollevata dalla speranza, minacciata dall’insicurezza, sballottata dalle plurisentenze social. Sensazioni, emozioni che Harley Flanagan, deus ex machina dei Cro-Mags, ha espresso a modo suo nel qui presente EP dall’emblematico titolo “2020”. E non poteva essere altrimenti visto che la durata dell’intero lavoro ricalca esattamente i venti minuti e venti secondi. Ora, a parte le mere considerazioni numeriche, il viaggio riflessivo ed introspettivo di Flanagan ha centrato in pieno l’obiettivo: dall’opener “Age Quarantine” alla conclusiva “Cro-Fusion”, il nuovo dei Cro-Mags rispecchia alla perfezione tutto quell’intruglio umorale venuto alla luce in questi ultimi trecento e passa giorni. Rabbia, desolazione, isteria, violenza, disperazione, pazienza, pacatezza: una serie infinita e indefinita di turbamenti che la band di New York ha saputo trasmigrare in musica, attraverso un’efficace mistura di hardcore con l’aggiunta di contaminazioni sonore del caso ed in cui pure la fusion trova il suo spazio, creando un quadro sociale dove il caos regna sovrano e innalzandosi a perfetta colonna sonora del periodo che stiamo vivendo. Un EP partorito subito dopo lo streaming show tenuto dalla band lo scorso 15 marzo; sei brani che, come detto, ripercorrono le tappe di una lunga e interminabile quarantena. Un’esperienza ben rappresentata, oltre che dalla stessa cover, dalla già menzionata “Age Of Quarantine”: l’intro strumentale, a simboleggiare l’iniziale perdizione generale di fronte all’incubo coronavirus, si trasforma ben presto in una scarica thrash/hardcore, sobbalzata dalla reazione spropositata della gente nei confronti delle varie decisioni prese giornalmente delle istituzioni governative. Flanagan che, come ebbe ad evidenziare nell’intervista rilasciata in seguito alla pubblicazione dell’ultimo album “In The Beginning”, aveva sottolineato la stranezza di un’era in cui pure le strade di New York di colpo si erano svuotate. Una dimensione surreale riportata su disco dal gruppo americano (“Chaos In The Streets”), abile, ahinoi, a dipingere un quadro sonoro più che esaustivo della situazione attuale. Cro-Mags, “2020”: la dura realtà di un anno a dir poco diabolico.