7.0
- Band: CROBOT
- Durata: 00:17:03
- Disponibile dal: 18/06/2021
- Etichetta:
- Mascot Records
- Distributore: Edel
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Ad un paio d’anni dalla svolta verso l’hard rock ‘mascellone’ di “Motherbrain” ritroviamo con piacere i Crobot, una di quelle band che ispirano simpatia al primo sguardo. Questo nuovo EP non fa certo eccezione ed anzi, complice la copertina fumettosa, ci fa vedere ancora più di buon occhio il quartetto della Pennsylvania, qui libero di contaminare il proprio trademark sonoro (un mix tra il rock psichedelico anni ’70 e l’alternative degli anni ’10) senza i vincoli di coerenza tipici di un full-length e con una serie di ospiti d’eccezione. L’onore di aprire le danze spetta a “Mountain”, scritta a quattro mani con Frank Bello degli Anthrax, e dobbiamo dire che svolge bene il suo ruolo di apripista, anche se l’atmosfera settantiana fa smuovere più il posteriore che il collo. Il secondo gettone pesca dal mazzo Howard Jones ma, nonostante la presenza dell’ex Killswitch Engage aumenti la dose di testosterone, ci si mantiene su atmosfere da rock psichedelico, con una chitarra sotto acido assoluta protagonista per tutto il pezzo. Il terzo ospite è Stix Zadinia degli Steel Panther, ma anche qui non aspettatevi lustrini e testi sboccati: al centro del brano c’è infatti il pianoforte suonato dallo stesso Zadinia, per un pezzo che potrebbe in qualche modo ricordare lo stile della premiata coppia Freddie Mercury & Brian May senza voler suonare né parodistico né blasfemo. Chiude il cerchio la titletrack con i suoi cinque minuti di ordinaria follia, in una sorta di jam session dove tutti gli strumenti si ritagliano il loro momento di gloria somigliando ad una versione un po’ più cazzona dei Rage Against The Machine/Audioslave. Liberi da ogni freno e stimolati dai tre partner in crime i Crobot ci regalano poco più di un quarto d’ora di buona musica: in attesa di vedere che piega prenderà il quarto album in studio, una piacevole parentesi per chi ha apprezzato il rock più ‘marcio’ di “Welcome To Fat City”.