CROSS VAULT – As Strangers We Depart

Pubblicato il 12/06/2021 da
voto
7.5
  • Band: CROSS VAULT
  • Durata: 00:43:20
  • Disponibile dal: 28/05/2021
  • Etichetta:
  • Iron Bonehead Prod.

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Riuscire a sintetizzare la solenne pesantezza del doom con l’epicità pagana un po’ annerita in una buona combinazione non è un’operazione semplice; eppure i Cross Vault sono riusciti, col loro terzo disco, a fondere insieme le loro due anime in un lavoro di pregevole fattura: a sei anni di distanza dal precedente “The All-Consuming”, che pure aveva portato al loro nome un discreto livello d’attenzione, i tedeschi rilasciano per Iron Bonehead quarantatre minuti in cui i riffoni rallentati, gli intermezzi arpeggiati (“Ravines”) e la batteria pachidermica sono amalgamati con sapienza e maestria ad assoli epici, vocalità in perenne gioco tra toni litanici più bassi e squillanti voci trionfali.
“As Strangers We Depart” ci mostra una band coesa e compatta, capace di restituire agli ascoltatori passaggi maturi, complessi e stratificati, in cui le varie anime musicali si rincorrono e si mescolano: scale ed accordi brumosi e sconfortanti che odorano di ultimi Primordial (l’iniziale “Golden Mending”), un amore mai propriamente nascosto per quel sound epicamente heavy tipico ad esempio dei Solstice inglesi, e poi soprattutto un doom dilagante, liquido ed emozionante, che pesca tanto dai momenti più accorati dei Mourning Beloveth quanto dall’onirica rocciosità dei Pallbearer. “The Unknown Rewinds”, con la voce di N. a dettare il ritmo, prima di lasciare spazio alle chitarre di G. ed M., è una splendida ode all’irrazionalità – tutta umana – che spinge ad andare avanti nonostante l’ignoto morda i contorni; leggiamo nelle note che è dedicata alla forza di volontà di Carlo Levi (autore di “Cristo si è fermato ad Eboli”), indizio in più di un possibile legame con il Sud Italia (la copertina, ad opera della bravissima Waeik, sembra essere effettivamente la reinterpretazione di una veduta di Matera). “God Left Unsung” e la titletrack costituiscono poi due buoni esempi dello stato di grazia (a livello d’ispirazione, di scrittura e di composizione) in cui sembrano versare i Cross Vault, per i quali gli anni intercorsi tra un album e l’altro non sembrano aver fiaccato l’animo, anzi; la maturità, l’abilità di restituire chiaroscuri vividi cesellandoli con pattern di batteria rallentati, soli ascendenti e la giusta tonalità di voce emergono ancora di più in questi due brani, lasciando al timido accenno di effetti e campionatura di “Silent Wastes Untrod” il compito di chiudere un album da ascoltare e riascoltare, scoprendone poco a poco le sfumature.

TRACKLIST

  1. Golden Mending
  2. The Unknown Rewinds
  3. Gods Left Unsung
  4. Other Rivers
  5. Ravines
  6. As Strangers We Depart
  7. Silent Wastes Untrod
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