6.0
- Band: CROWN THE EMPIRE
- Durata: 00:33:50
- Disponibile dal: 28/04/2023
- Etichetta:
- Rise
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Tempi duri in casa Crown The Empire. Il quartetto di Dallas non è mai stato un campione di originalità, ma, tra l’esplosione del deathcore e l’ABC del metalcore in grande spolvero (August Burns Red, Bury Tomorrow, Currents), il 2023 ha alzato di parecchio l’asticella delle aspettative da parte degli ascoltatori, e l’attesa di quattro anni non sembra sia stata sufficiente per evitare un salto nullo. Complice una gestazione piuttosto dilatata – il primo estratto, “In Another Life” con Courtney LaPlante degli Spiritbox, risale a due anni fa – il quinto lavoro di Andy Leo e soci è già stato per metà anticipato sotto forna di singolo, e pecca anche per una certa eterogeneità stilistica. Se la title-track in apertura, così come “Dancing With The Dead” o “Labyrinth”, strizzano l’orecchio al nu-core di ultima generazione, al contrario “Black Sheep” o “Someone Else” sembrano uscite dalla penna punk-core dei Beartooth, mentre con “Modified” e “Paranoid” ci avviciniamo pericolosamente all’elettronica coi chitarroni di Bring Me The Horizon e Bad Omens; per non farsi mancare niente, c’è anche il brano di alternative rock (“Superstar”) pronto per sbarcare su Virgin Radio grazie anche alla presenza di Remington Leith dei Palaye Royal.
In un contesto di musica liquida, l’eterogeneità stilistica permetterà forse al quartetto texano di trovare spazio in più playlist con tre/quattro brani sopra la media, ma nell’ottica dell’album intero la mezz’ora abbondante di “Dogma” fa poco o nulla per distinguersi dalla massa di uscite simili fra loro, finendo col risultare poco più di un piacevole sottofondo a base di riffoni robusti e melodie piacione.