6.0
- Band: CROWN THE EMPIRE
- Durata: 00:34:09
- Disponibile dal: 19/07/2019
- Etichetta:
- Rise Records
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I ragazzotti texani, dopo la discreta prova di “Retrograde” del 2016, hanno dovuto affrontare qualche grana in casa propria. Tra vari assestamenti di lineup, il fatto più eclatante è stato l’abbandono dello screamer David Escamilla, presente in forza alla band quasi dagli inizi, il quale ha deciso di gettare la spugna a causa di apparentemente insormontabili divergenze artistiche, lasciando il combo di Dallas con quattro elementi. Andy Leo si occupa adesso della maggior parti delle linee vocali, coadiuvato per le parti in scream più concitate dal bassista Hayden, non facendo perdere alla band di Dallas molto in dinamismo. I Nostri hanno svelato questo nuovo lavoro poco a poco, presentando il primo singolo “20/20” già dagli inizi del 2018, arrivando a sfornare ben quattro singoli prima dell’uscita dell’album. E quanto proposto dai singoli è, a grandi linee, il succo di questo “Sudden Sky”, ovvero una collezione di stilemi modern metal a marchio Rise Records, strizzando l’occhio più al pop che altro, semplice e ruffiano, dall’appeal immediato anche dopo un semplice ascolto distratto – una caratteristica, questa, che è stata un tratto distintivo dei ragazzi da sempre, ad onor del vero. Quest’ultimo capitolo, purtroppo, mostra una band decisamente meno ispirata, che presenta un album sì formalmente impeccabile, fatto di melodie piacione e riffoni robusti, ma che davvero stenta a restarci impresso. Dopo un paio di ascolti di questo “Sudden Sky”, ad esempio, ci viene piuttosto ostico distinguere certi pezzi, lasciandoci una sensazione di “riciclo di idee” difficile da scrollarci di dosso. Come detto in precedenza, i singoli presentati lo scorso anno rappresentano quanto di meglio questo disco abbia da offrire, soprattutto la combo “20/20” e “MZRY”, la prima caratterizzata da un incedere a tutto groove e da un ritornello dalla deflagrazione immediata, insieme a degli inserti elettronici ed armonizzazioni vocali di prima scelta, mentre la seconda è un midtempo ruggente ma al contempo arioso, che sa emozionare e divertire allo stesso tempo. Il resto della tracklist, fatta eccezione per la gustosa “Red Pills”, scorre per le casse del nostro stereo velocemente senza lasciare successive tracce nella nostra memoria a medio/lungo termine. Forse i Crown The Empire sono ancora in una fase di riassestamento, cercando di riordinare le idee per il futuro, e magari un po’ di tempo in più gli darà la spinta necessaria per tornare sui binari giusti. Un prodotto comunque apprezzabile per i die hard fan della band di Dallas, mentre per tutti gli altri consigliamo di riprendere in mano “The Resistance”, oppure di guardare direttamente altrove, non essendoci in giro penuria di proposte di caratura molto superiore.