CROWNSHIFT – Crownshift

Pubblicato il 05/05/2024 da
voto
7.0
  • Band: CROWNSHIFT
  • Durata: 00:41:24
  • Disponibile dal: 10/05/2024
  • Etichetta:
  • Nuclear Blast

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I Norther, come ricorderanno gli appassionati della scena melodic death metal d’inizio secolo, facevano parte della folta pattuglia di band finniche spuntate come funghi in seguito al successo dei Children Of Bodom, e tra i tanti follower del Reaper possiamo dire fossero tra i più quotati insieme ai Kalmah e pochi altri.
Dopo essersi sciolti nel 2012, i membri hanno trovato spazio come gregari in band più quotate, dai Children Of Bodom stessi ai Nightwish, finchè oggi non li ritroviamo tutti insieme con il cantante dei My Grain (altra band melo-death del roster Spinefarm Records) nei Crownshift, di fatto una sorta di The Halo Effect in salsa finnica.
Vista la non proverbiale originalità delle band madri, i paragoni in questo senso lasciano il tempo che trovano, ma indubbiamente la miscela melo-death/power/prog qui proposta suona più moderna e liquida rispetto a un “Dreams Of Endless War”, facendo dunque pendere la bilancia delle influenze in favore degli ultimi My Grain; a confermarlo la doppietta di apertura “Stellar Halo” e “Rule The Shos”, due brani in cui synth più atmosferici si sposano bene con le tipiche ripartenze bodomiane ed assoli a profusione.
Tommy Tuovinen in particolare dietro al microfono si conferma un cantante versatile e più propenso all’uso del pulito, tanto che canzoni come “If You Dare” o “My Prison” hanno un piglio più rock e radiofonico (nel senso buono del termine) vicino ai semi sconosciuti Naildown, altra meteora finnica capeggiata proprio dal chitarrista Daniel Freyberg.
Un’operazione nostalgia non sarebbe tale senza la libbra di carne in tributo ai padrini del genere – si vedano in proposito i rimandi espliciti ai Bodom di “Hate Crew Deathroll” su “The Devil’s Drug” o gli arpeggi presi in prestito ai primi In Flames sulla strumentale “Mirage” – ma il passo più interessante è la conclusiva “The Other Side”, ambiziosa mini-suite che in dieci minuti cerca di amalgamare tutte le influenze citate sopra, fornendo forse un indizio sulla direzione futura della band.
Nel complesso, l’omonimo esordio dei Crownshift si conferma un lavoro prevedibilmente derivativo ma divertente per chi porta ancora nel cuore queste sonorità: nulla di nuovo sotto il (poco) sole di Espoo, ma vista la scomparsa sul nascere dei Bodom After Midnight e in attesa di vedere l’evoluzione dei Warmen c’è sicuramente un posto a tavola anche per i Crownshift.

TRACKLIST

  1. Stellar Halo
  2. Rule The Show
  3. A World Beyond Reach
  4. If You Dare
  5. My Prison
  6. The Devil’s Drug
  7. Mirage
  8. To The Other Side
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