CRYPTOSIS – Celestial Death

Pubblicato il 02/03/2025 da
voto
6.5
  • Band: CRYPTOSIS
  • Durata: 00:42:05
  • Disponibile dal: 07/03/2025
  • Etichetta:
  • Century Media Records

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‘Celestiale’ sì, ma non esageriamo! Tra gli album più attesi dell’anno, o comunque degni di una maggiore attenzione, vi era sicuramente quello degli olandesi Cryptosis. Dopo averci fatto alzare le antenne quattro anni fa con il cervellotico “Bionic Swarm”, promulgando un prog-thrash violento, intrigante e tecnico – alla Vektor per intenderci – sprigionando altrettanta prepotenza on stage (esemplari a tal proposito gli show italiani insieme ai Cynic, Voivod e guarda caso proprio i Vektor), il terzetto di Enschede era pertanto atteso al varco.
Ecco perchè quando lo scorso dicembre uscirono le prime news circa il nuovo disco, curiosità e aspettative iniziarono a farsi largo. “Questo album rappresenta la nostra evoluzione, un’esplorazione dell’oscurità, immensa, sconfinata e cinematografica. ‘Celestial Death’ vi trascinerà in un’atmosfera ossessionante con una pesantezza implacabile“: queste le parole della band in sede di presentazione di “Celestial Death”.
Oscurità, ossessione e pesantezza. Tre caratteristiche che, prima ancora di mettersi all’ascolto degli undici pezzi, balzavano notevolmente all’occhio grazie alla superba cover di Eliran Kantor, garanzia ormai assodata di qualità. Una volta superato lo step artistico, il tasto ‘play’ è quindi la sua naturale conseguenza: il prologo di “Awakening” ci introduce quindi con la giusta tensione nella decadenza sonora richiamata dal titolo del nuovo Cryptosis.
Con “Faceless Matter” iniziano a sorgere alcune perplessità; dubbi che si trasformano in mezze delusioni con le successive “Static Horizon”, “The Silent Call” e via via sino all’ultima “Coda – Wander Into The Light”. La frenesia tecnica, condita da un tasso di aggressività sinfonica – armi che avevano fatto la fortuna di “Bionic Swarm” – sono state estremizzate con un tocco d’orchestra (da qui il nostro ‘celestiale’) che ha praticamente invaso l’album da cima a fondo, portandolo paradossalmente ad una staticità globale, rubandogli di fatto la cattiveria primordiale dell’esordio.
Come se quella sinfonia, solo accennata, o comunque ben dosata, del primo album abbia letteralmente sbroccato, coprendo di fatto la mole di riff perpetrata da Laurens Houvast, e la sua stessa voce. Si cerca qualche spiraglio in “Reign Of Infinite” ma anche in questo caso, quel velo di armonia artefatta invade la gran parte del brano.
Suona male “Celestial Death”? No, ma suona ‘troppo uguale’ ed un senso di monotonia ci assale così tanto che, anche quando la tensione dovrebbe esplodere in toto (“In Between Realities”) gli elementi tipici di un certo black metal sinfonico entrano a gamba tesa rubando la scena alla vera forza matrice del trio olandese.
Contiamo che, come avvenuto con i brani di “Bionic Swarm”, anche quelli di “Celestial Death” trovino ulteriore personalità durante i prossimi show dal vivo (per la cronaca, i Cryptosis saranno di scena il prossimo giugno a Paderno Dugnano e Bologna in apertura degli Onslaught) ma francamente ci aspettavamo qualche conferma in più già dal lavoro in studio: una riprova trasformatisi invece in un album discretamente spiazzante.

TRACKLIST

  1. Prologue - Awakening
  2. Faceless Matter
  3. Static Horizon
  4. The Silent Call
  5. Ascending
  6. Motionless Balance
  7. Reign of Infinite
  8. Absent Presence
  9. In Between Realities
  10. Cryptosphere
  11. Coda - Wander into the Light
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