7.0
- Band: CRYSTAL BALL
- Durata: 01:21:03
- Disponibile dal: 02/08/2019
- Etichetta:
- Massacre Records
- Distributore: Audioglobe
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Ad oltre vent’anni di distanza dall’uscita del primo, gradevolissimo album “In The Beginning”, gli svizzeri Crystal Ball immettono sul mercato un prodotto accostabile, volendo, ad un nuovo full-length fatto e finito; anche se, in verità, è di un’operazione piuttosto differente che ci accingiamo a parlarvi. Fondamentalmente, si tratta di una sorta di compilation, divisa in ben due dischi, contenente delle versioni ri-registrate e re-interpretate di dieci pezzi provenienti dal primo decennio di attività della band, così come altre dieci scelte, potenzialmente tra le più convincenti, direttamente dalla seconda parte della loro brillante carriera. Tutto questo prendendo più di uno spunto da vendite complessive, ascolti in streaming e persino sondaggi dei fan, in modo da ottenere un prodotto interessante e che potesse vantarsi di avere una doppia valenza: da una parte il fattore nostalgia, per tutti coloro che ricordano con affetto le prime, fortunate produzioni ad opera del quintetto elvetico, e dall’altra la volontà di stuzzicare la curiosità degli ascoltatori più giovani, proponendo delle versioni riviste e rinnovate di quelli che sono probabilmente i brani più iconici, accostandoli inoltre a qualcosa di più fresco e saporito. Le varie “Hellvetia”, “Moondance”, “Dance With The Devil” e così via sono solo alcune delle composizioni più memorabili, senza però dimenticare anche fortune più recenti come “Paradise”, “Hold Your Flag” o la sempre cantabile “Anyone Can Be A Hero”.
Sebbene i vent’anni trascorsi, le capacità esecutive di Scott Leach, Marcel Sardella e company sono sempre una discreta fonte di goduria, e la voce dell’ancora fresco frontman Steven Mageney dona un retrogusto in parte diverso ai pezzi un po’ più datati, anche se più di un ascoltatore continuerà imperterrito a chiamare a gran voce il nome dell’apprezzato ed iconico Mark Sweeney, ora in pianta stabile nei teutonici Wolfpakk. A tutto questo aggiungete l’ottimo lavoro del buon Stefan Kaufmann in fase di produzione e avrete sicuramente tutti gli elementi per considerare questo “2020” un’operazione riuscita e dotata del giusto potenziale, anche, magari, con lo scopo di mettere un punto a questi primi vent’anni di carriera dei Crystall Ball, nella speranza che i prossimi possano essere qualitativamente su un livello quantomeno equiparabile e degno di menzione.
Non c’è poi molto altro da dire sul doppio disco di cui vi stiamo parlando: oltre ottanta minuti di ascolto, durante i quali fare una bella scorpacciata di hard & heavy elvetico, melodico e di classe, e al termine dei quali vi consigliamo comunque di fare un balzo indietro nel tempo, in modo da gustare questi stessi brani nelle loro ben affermate versioni originali.