7.0
- Band: CRYSTAL BALL
- Durata: 01:02:00
- Disponibile dal: 15/03/2018
- Etichetta:
- Massacre Records
- Distributore: Audioglobe
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A due anni da “Deja-Voodoo” gli svizzeri Crystal Ball tornano con un nuovo disco, il decimo di una carriera invidiabile. Le nuove canzoni non si discostano molto, a livello di sound, da quanto sentito nei precedenti lavori in studio, ancora una volta la presenza dietro al banco di registrazione di Stefan Kaufmann (ex Accept, ex UDO), ha dato un tocco maggiormente teutonico al disco, senza sacrificare per questo la pulizia dei suoni. Bastano infatti i primi secondi della title track (pezzo che apre il disco), per trovare una solida sezione ritmica di chitarre che ricorda non poco lo stile degli Accept, qui riadattato in una chiave più hard rock. Lo stesso vale per altre bordate metalliche come “Alive For Evermore” e “S.O.S.”, il condimento tra ingredienti svizzeri e tedeschi funziona alla perfezione. “Curtain Call” ci riporta invece ai Crystal Ball più melodici, le tastiere valorizzano le melodie di strofe e ritornello, che puntano ad essere memorizzate sin dal primo ascolto. I cori del refrain, perfetti per esaltare i metalhead, ci fanno capire come questo brano diventerà uno dei cavalli di battaglia dal vivo per la band. Con “Crazy In the Night” gli svizzeri offrono un’altra chicca di hard rock, squisitamente anni Ottanta, con tanto di ritornello radiofonico, tastieroni in bella evidenza e tutti i clichè di quell’epoca sempre più lontana. Della stessa pasta anche “Beauty And The Beast”, pacchiana e bombastica ai massimi livelli, ma altrettanto capace di far battere il piede al ritmo di musica e alzare il pugno al cielo in nome del sacro metallo. Solo la produzione evita l’effetto nostalgia perché il valente Kaufmann ha dato al pezzo una energia fuori dal comune ed un sound nerboruto degno delle migliori produzioni attuali. “Crystallizer” possiede tutte le carte in regola per mietere un sacco di vittime, chi cerca innovazione stia alla larga da questo disco, pensato e costruito dalla prima all’ultima nota per gli estimatori del rock duro vecchia scuola. Un ritorno scoppiettante per una band che sembra non esaurire mai le sue cartucce.