7.0
- Band: CRYSTALIUM
- Durata: 00:49:33
- Disponibile dal: 01/01/2004
- Etichetta:
- Oaken Shield
- Distributore: Masterpiece
Spotify:
Apple Music non ancora disponibile
Apocalittici e crepuscolari, questi francesi sono ben noti in patria grazie ad un’intensa attività live sostenuta in questi ultimi anni; i Crystalium sono giunti al loro terzo lavoro e contano ben otto anni di longevità: non male per un gruppo che forse solo ora sta realmente emergendo. Il merito va attribuito senza dubbio al buon “Diktat Omega”, un album war black metal come lo ha definito la casa discografica francese Oaken Shield. Una definizione vera solo in parte, perché i Crystalium sono anche un bel gruppo di black metal sinfonico, capace di far rivivere un genere ormai perso nell’oblìo. La band picchia duro e quasi tutte le canzoni si mantengono su livelli molto sostenuti, peccato che il rullante della batteria invece di essere uno schiacciasassi abbia il rumore di una scatoletta risultando davvero poco incisivo, se non fastidioso quando viene lasciato da solo a rilanciare le canzoni. Per il resto la registrazione è opaca, ma adatta alla musica dei Crystalium che sembrano quasi dissetarsi con quel nero fluido che irrorava la vena compositiva degli Emperor di “Anthems To The Welkin At Dusk”, oscura pietra miliare delle sinfonie ancestrali black metal. L’opener “Analyse Du Digne Vulgaire” apre il sipario e tutto sembra decadente, un mondo devastato da terribili bombardamenti che si dimena come belva ferita. Forti sono i richiami ad uno stato di guerra nella musica dei Crystalium, i cui membri sono vestiti con tanto di uniforme squadrista. Spietati e violenti, i quattro ragazzi francesi (il tastierista ha lasciato la band dopo aver finito le registrazioni del cd) sanno dare un tocco drammatico alla propria musica proprio con l’inserimento delle tastiere. Non siamo ai livelli geniali degli Emperor nell’uso di questo strumento, ma anche quando i francesi si limitano a semplici tappeti sonori, la scelta è davvero buona e rappresenta di certo un surplus emotivo. “Je” è forse il brano più deludente, per quel suo ostinato ritmo da parata militare che, oltre a spezzettare troppo il ritmo, rappresenta sì bene una marcia di soldati diretti al fronte, ma non sa coinvolgere per colpa della troppa prolissità. La validità di questo “Diktat Omega” sta tutta nella sapiente miscela tra il black metal più efferrato e la vena tragica sinfonica che il black metal ha purtroppo lasciato cadere. Per fortuna c’è ancora qualcuno che vuole dare un tocco personale ad un genere che non può prescindere dalla sua anima più intimista densa di atmosfera. Album interessante che lascia ben sperare per il futuro di una band, i Crystalium, in costante crescita.