7.5
- Band: CULT LEADER
- Durata: 00:50:00
- Disponibile dal: 09/11/2018
- Etichetta:
- Deathwish Inc.
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Armati di rabbia, poesia e illusioni, i Cult Leader tornano fra noi a tre anni esatti dalla pubblicazione dell’apprezzato primo full-length “Lightless Walk”. In questa seconda prova sulla lunga distanza, il gruppo statunitense mette più che mai in evidenza una nuova gamma espressiva, allontanandosi piuttosto spesso dal feroce e caotico hardcore-metal degli esordi. Un cambiamento per la verità relativo o comunque non del tutto sorprendente, perché vari episodi di “A Patient Man” portano a compimento ciò che già era iniziato con un paio di brani del debut album. Anche se sulle prime le progressioni della cattivissima doppietta iniziale possono suonare come un semplice proseguimento di un percorso già intrapreso, man mano che ci si addentra nella tracklist e nell’ascolto riconosciamo emergere quell’aspetto narrativo e riflessivo presentato tre anni fa su pezzi come “A Good Life” e “Lightless Walk”, nel quale indubbiamente la chitarra acustica e il cantato pulito spiccano come traino principale, oltre ad una ispirazione che tinge spesso i motivi di una intima e calda malinconia. Il mood è quello della tenebrosa ballata, colonna sonora di una vita piena di rimpianti. I languori di Anthony Lucero dilagano in una prosa riflessiva, esistenzialista e ripiegata su se stessa. Un sound che improvvisamente rinuncia al nervosismo, alla velocità ed allo scontro, sciogliendosi in un pensieroso e doloroso dormiveglia. A tratti si ha ancora a che fare con la micidiale band nata dalle ceneri dei Gaza, in altri la proposta prende una piega talmente lenta e dolente da ricordare anche certe esperienze in chiave solista dei leader dei Neurosis. Un death-rock amaro, che contempla il mondo attorno a sé riempiendo la stanza di note languide e versi sfibranti. Certi sbalzi di umore e cambi di registro risultano effettivamente troppo bruschi, tanto che la scaletta pare a volte compilata da due gruppi distinti, ma, se ascoltato più con il cuore che con la testa, “A Patient Man” riesce in ogni caso a regalare tante emozioni, perché spesso fatto di belle canzoni e grandi melodie, che si riassaporano con piacere. “Isolation in the Land of Milk and Honey”, singolo dalla struttura elaborata ma coerente, è il brano dal quale la band dovrà partire per confezionare il suo album definitivo.