6.5
- Band: CYNIC
- Durata: 00:23:09
- Disponibile dal: 17/05/2010
- Etichetta:
- Season Of Mist
- Distributore: Audioglobe
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Sono passati ormai due anni dal ritorno sulle scene dei Cynic sancito dall’ottimo “Traced in Air”, album che senza creare una rottura netta con quanto fatto in passato ha saputo portare il suono della band floridiana verso nuovi lidi, meno estremi rispetto agli esordi, ma ugualmente intriganti e carichi della classe cristallina dell’ensemble. Per chi si aspettava un nuovo album purtroppo rimarrà deluso, dato che il qui presente “Re-Traced” è un ‘semplice’ EP contenente quattro canzoni tratte da “Traced in Air”, più una composizione nuova di zecca: ennesima beffa o semplice operazione commerciale? In realtà la risposta è ben più complessa di quanto ci si potrebbe aspettare. Le quattro tracce già edite incluse in questo EP, qui riviste anche con titoli più corti rispetto agli originali, sono state disassemblate, ri-arrangiate e pubblicate in una nuova e sconvolgente veste sonora: riposti (speriamo temporaneamente) in un cassetto i barlumi metallici ancora presenti in “Traced in Air” i Cynic rivedono in ottica totalmente jazz-fusion le quattro composizioni rendendole quasi irriconoscibili se confrontate alle versioni originali. Chitarre acustiche, sampler come nel caso dell’apripista “Space” (“The Space For This”), pochi ma efficaci inserti femminili a rendere più corposa ed affascinante la prova vocale di un ispiratissimo Paul Masvidal, più che mai protagonista dietro al microfono, questa volta senza vocoder o altri effetti atti ad alterare la carica emotiva delle composizioni. In “Re-Traced” si passa con nonchalance dal minimalismo sonoro di “King” ai dolci e toccanti arpeggi di “Integral”, rimanendo sempre e comunque in lidi acustici e lontani da qualcosa minimamente definibile come metal: cambiamento definitivo o semplice esperimento sonoro? La risposta potrebbe arrivare direttamente dalla successiva “Wheels Within Wheels”, traccia che cade esattamente nel mezzo tra il recente passato e le attuali sperimentazioni di casa Cynic: se almeno in parte viene recuperato lo spirito metallico di “Traced in Air”, dall’altra è sempre il connubio acustico misto alle atmosfere sognanti a farla da padrone. “Re-Traced” è un episodio apprezzabile e godibile, anche se lontano dall’essere essenziale e che conferma la bravura compositiva del gruppo floridiano: i metallari più intransigenti probabilmente lo odieranno ma questi, volenti o nolenti, sono i Cynic del 2010. Una gradita conferma di una band che, pur prendendo sempre più le distanze dal metal, risulta sempre affascinante e coinvolgente.