DAATH – The Hinderers

Pubblicato il 19/03/2007 da
voto
7.0
  • Band: DAATH
  • Durata: 00:48:23
  • Disponibile dal: 16/03/2007
  • Etichetta:
  • Roadrunner Records
  • Distributore: Warner Bros

Spotify:

Apple Music:

Con i Daath, la Roadrunner torna a mettere sotto contratto una band di vero e proprio metal estremo. Sono passati parecchi anni da quando la nota label era solita immettere sul mercato i lavori dei vari Suffocation, Sepultura, Pestilence e Death, ma, vista la buona popolarità di cui il genere gode oggi negli USA, Monte Conner e soci hanno deciso di rifare un tentativo, sponsorizzando appunto il nuovo lavoro di questa formazione della Georgia. “The Hinderers” – che è stato prodotto niente meno che da James Murphy e mixato da Colin Richardson (c’è ancora bisogno di sottolineare chi siano?) – ci presenta una band decisamente intraprendente e che sembra aver ascoltato con molta attenzione tutto o quasi ciò che è stato prodotto in campo black e death metal negli ultimi anni, in particolar modo sul versante europeo. Pur essendo americani, i nostri paiono infatti aver preso soprattutto spunto da gruppi scandinavi durante la stesura di questo loro nuovo disco. Non a caso, potremmo definire la proposta dei Daath come un incrocio fra le sonorità più recenti dei Dimmu Borgir, degli Hypocrisy e degli Arch Enemy, con un tocco aggiuntivo di elettronica che in episodi com “Dead On The Dance Floor” riesce a riportare la mente anche i Fear Factory e certi gruppi avantgarde-black come gli ultimi Godkiller o i Diablerie. Potendo contare su ottime capacità tecniche e, ovviamente, su una produzione con i fiocchi, la band ben impressiona sin dalle prime battute dell’iniziale “Subterfuge”, mettendo in mostra orchestrazioni e un lavoro di tastiera veramente notevoli abbinati a un riffing piuttosto dinamico, che cita sia quello ormai tipico della suddetta band di Mike Amott (soprattutto nelle sezioni in doppia cassa), sia quello più moderno e martellante – ma sempre legato al death metal – degli Hypocrisy di lavori come “Hypocrisy” e “Catch 22”. Un mix, dunque, senz’altro interessante e tutto sommato ben congegnato… ma non ancora perfetto. La band infatti in un paio di circostanze dà un po’ troppo peso alle tastiere a discapito delle chitarre, le quali finiscono per partorire trame un po’ anonime e inconcludenti. Inoltre, la tracklist è forse eccessivamente incentrata su midtempo, con il risultato che alla lunga certi pezzi risultano troppo simili ad altri e privi di una identità spiccata. In ogni caso, si tratta di difetti non particolarmente gravi, che non danneggiano più di tanto la riuscita complessiva del disco. “The Hinderers” infatti si lascia ascoltare molto volentieri e fa davvero ben sperare per il futuro dei Daath, band preparata e personale, che ha solo bisogno di un po’ più di esperienza per lasciare definitivamente il segno.

TRACKLIST

  1. Subterfuge
  2. From The Blind
  3. Cosmic Forge
  4. Sightless
  5. Under A Somber Sign
  6. Ovum
  7. Festival Mass Soulform
  8. Above Lucium
  9. Who Will Take The Blame?
  10. War Born ( Tri-adverserenade )
  11. Dead On The Dance Floor
  12. Blessed Through Misery
  13. The Hinderers
0 commenti
I commenti esprimono il punto di vista e le opinioni del proprio autore e non quelle dei membri dello staff di Metalitalia.com e dei moderatori eccetto i commenti inseriti dagli stessi. L'utente concorda di non inviare messaggi abusivi, osceni, diffamatori, di odio, minatori, sessuali o che possano in altro modo violare qualunque legge applicabile. Inserendo messaggi di questo tipo l'utente verrà immediatamente e permanentemente escluso. L'utente concorda che i moderatori di Metalitalia.com hanno il diritto di rimuovere, modificare, o chiudere argomenti qualora si ritenga necessario. La Redazione di Metalitalia.com invita ad un uso costruttivo dei commenti.