6.0
- Band: DAEMONIA
- Durata: 00:54:23
- Disponibile dal: 01/06/2013
- Etichetta:
- Black Widow
- Distributore: Masterpiece
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Terzo album per i Daemonia del maestro Claudio Simonetti, che arriva a più di dieci anni di distanza dal precedente “Live… Or Dead”. Ancora una volta dobbiamo constatare la non volontà della band nel volerci consegnare materiale inedito. Questo “Zombi/Dawn Of The Dead” infatti altri non è se non il rifacimento dell’omonimo lavoro uscito nel 1978 a firma Goblin, nonché colonna sonora dell’immortale film di George Romero. Gli unici motivi di interesse sono le tre bonus track ed il fatto che tutti i vecchi brani siano stati registrati ex novo con la formazione attuale. Partiamo proprio dalle tracce non incluse nell’edizione originale: in realtà anche queste ultime sono delle cover, in quanto “Roller” è la title track dell’album del 1976 dei succitati Goblin, “Il Cartaio” è una composizione dello stesso Simonetti creata per il film del 2004 di Dario Argento mentre la toccata e fuga di Bach non ha certo bisogno di presentazioni. Comunque, “Roller” è un interessante compendio di dark, prog e jazz nel classico stile Goblin; al centro di tutto si ergono le tastiere di Simonetti, ben supportate da una sezione ritmica spumeggiante guidata da Titta Tani dietro le pelli. Nella nuova versione si prende un discreto spazio anche la sei corde di Giuseppe Previtali, abile a non farsi schiacciare dal predominio delle tastiere. La toccata e fuga di Bach è riproposta con estremo rispetto da Simonetti, che riesce a renderla più cupa e darkeggiante grazie alla scelta dei suoni ed al suo tocco tanto particolare. L’ingresso della band poi porta il tutto su coordinate heavy power molto gustose. “Il Cartaio” è inferiore all’ottima originale, che era decisamente più appetibile grazie al proprio afflato elettronico qui completamente assente. Per ciò che concerne l’album, come già detto si tratta di una sorta di ristampa aggiornata al sound odierno; la band è brava a conservare le atmosfere originarie e ad attualizzarle secondo gli standard attuali; certo, un po’ del fascino primigenio è andato senza dubbio perduto, ma il piacere di ascoltare brani oscuri ed orrorifici a cavallo tra prog e jazz rimane intatto. Senza dubbio la musica dei Daemonia (e quindi quella dei Goblin) è meritevole di rispetto assoluto e di profonda dedizione, ma onestamente ci chiediamo quale sia l’utilità della band, dato che nella propria carriera non ha mai prodotto un singolo episodio originale, preferendo vivere di rendita sui capolavori assoluti del passato. Cover band di lusso.
PS: il voto dell’album originale è 8.
