7.0
- Band: DAGOBA
- Durata: 00:43:19
- Disponibile dal: 30/08/2010
- Etichetta:
- XIII Bis Records
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I marsigliesi Dagoba giungono al quarto capitolo della loro discografia con questo “Poseidon”, un disco atteso dagli ormai numerosi fan di questa band. Diciamo sin da subito che i connotati del suono dei quartetto d’Oltralpe non cambia quasi per niente rispetto al passato, e questo è un po’ la croce e la delizia di questo disco. Volendo menzionare infatti uno dei principali aspetti positivi di questo album, e più in generale di questo gruppo, possiamo senz’altro dire che i nostri risultano riconoscibilissimi sin dalle primissime note. Premendo il tasto “play” per addentrarsi in uno dei loro lavori, l’ascoltatore avrà la certezza di ritrovarsi nel bel mezzo di una tempesta sonora ricca di groove industrial, imprigionato tra imponenti muri di suono, granitiche sezioni ritmiche, compatte e ultratriggerate, il tutto reso affascinante dalla timbrica inconfondibilmente rabbiosa (sia sui puliti che nel growl) di Shawter. Guardandosi intorno, nel panorama musicale odierno è sempre più difficile per un gruppo riuscire a farsi largo tra le migliaia di band-fotocopia che suonano qualcosa “alla Fear Factory” o cose del genere. I Dagoba, in questi anni, sono diventati uno dei gruppi più di spicco di quella che è una vera e propria scena – quella francese – e da un gruppo ormai solido e maturo ci sembra lecito pretendere qualcosa di più. Fatto questo doveroso preambolo, passiamo alla disamina di quello che forse è però il lavoro meno convincente di questa band: dopo un’autentica perla come “What Hell Is About” i Dagoba avevano dato alle stampe “Face The Colossus”, un disco convincente ma non vincente quanto il predecessore. “Poseidon” è un altro mezzo passo indietro. Non c’è nulla di spudoratamente sbagliato, ma l’impressione che abbiamo avuto, nonostante i numerosi ascolti, è che i nostri abbiano preferito giocare sul sicuro, non discostandosi di una virgola da quanto già fatto in passato, non riuscendo però a ritrovare la stessa freschezza e ispirazione. A parte “Black Smokers (752 Farenheit)” o “Degree Zero” non riscontriamo episodi particolarmente avvincenti, rileviamo per contro una certa tendenza a riciclare soluzioni abbondantemente usate in passato. Insomma, se avete adorato i precedenti capitoli di questo gruppo, sappiate che “Poseidon” è il classico album dei Dagoba, che nulla aggiunge e nulla toglie al loro valore. Per contro, se non vi avevano convinto in passato, difficilmente sarà questo disco a farvi cambiare idea. Nel frattempo, non ci resta che augurarci che questo trend leggermente discendente non continui su questa strada.