DARK FOREST – Dawn Of Infinity

Pubblicato il 30/10/2011 da
voto
4.0
  • Band: DARK FOREST
  • Durata: 00:53:19
  • Disponibile dal: 07/10/2011
  • Etichetta:
  • Cruz Del Sur Music
  • Distributore: Audioglobe

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Chi ha bisogno dei Dark Forest? “Nessuno”, potremmo dire. E finire la recensione così. Dopotutto, perché il sottoscritto deve sforzarsi di essere creativo e originale nel proprio lavoro, quando i musicisti in primis (come appunto i cinque in questione) questo sforzo non lo fanno?  Vedete, cercare di descrivere questo gruppo è alquanto semplice, e dopo non rimane molto spazio per discussioni o valutazioni di sorta: i Dark Forest suonano un classicissimo e stereotipato heavy metal in stile Iron Maiden, nel quale ogni idea, ogni passaggio o riff presente è stato prelevato di peso dalla discografia di altre band. Derivativi e anonimi a livelli davvero estremi, questo gruppo inglese saccheggia a mani basse il repertorio di quasi tutte le band categorizzabili come heavy metal o speed/power (Gamma Ray e Iron Maiden in primis), inanellando una inutile ed irritante serie di dieci canzoni tutte uguali tra di loro, in cui si fatica a distinguerne l’una dall’altra se non fosse per i titoli che spesso sono declamati nei (peraltro scadenti) ritornelli. L’ascolto di questo “Dawn of Inifnity” è qualcosa di veramente inconcepibile. Tra il plagio spudorato della strofa di “The Winged Horse” dei Gamma Ray che è possibile ascoltare nei primi minuti della powereggiante “Light Years” e le chitarre gemelle di chiara matrice Smith/Murray che reggono le trame ritmiche della iniziale “Hourglass”, l’unica sensazione forte che ricaviamo dall’ascolto del qui presente album è che la band voglia quasi prenderci per il culo, rifilandoci una compilation di pezzi già sentiti infilati in un disco con una copertina nuova di zecca. Non ci siamo: anche volendo essere di manica larga, non c’è modo di trovare qualcosa di lontanamente interessante nei (lunghissimi) cinquanta minuti di questo album. Tutto risulta essere già sentito o comunque comodamente appoggiato a soluzioni e stilemi che hanno avuto quasi trent’anni per consolidarsi, ma che adesso, all’alba del 2012, cominciano a mostrare le proprie falle e debolezze anche nei dischi delle ben più blasonate band inventrici. Quindi, poco importa che magari alcune intuizioni melodiche possano anche saltuariamente funzionare o che la sezione ritmica non sia del tutto scadente; il cantato assolutamente anonimo e le troppo presenti chitarre con i loro continui riff copiati affossano quanto di buono era magari possibile presentare. Non sentiamo minimamente il bisogno di dischi come questo, dove peraltro, anche passando sopra alla mancanza di originalità, né i ritornelli risultano vincenti né le canzoni generano un minimo di coinvolgimento. Tenetevi alla larga.

TRACKLIST

  1. Hourglass
  2. Lightyears
  3. The Green Knight
  4. Seize The Day
  5. The Tor
  6. Through A Glass Darkly
  7. The Stars My Destination
  8. Under The Greenwood Tree
  9. Black Delta
  10. Deadly Premonition
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