7.5
- Band: DARK FORTRESS
- Durata: 01:08:37
- Disponibile dal: 01/09/2014
- Etichetta:
- Century Media Records
- Distributore: Universal
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Sette album ed ancora adesso i Dark Fortress riescono per certi versi a stupire e a rimanere misteriosi, indecifrabili. Forti di una line up stabile, che nel corso dell’ultimo decennio li portati alla ribalta internazionale tanto da essere uno dei gruppi black metal di forza della Century Media, i Dark Fortress rilasciano la miglior release degli ultimi anni! Ci sono gruppi migliori in giro rispetto ai Dark Fortress, ma non si può sicuramente dire che la band non meriti quanto raccolto sinora. Dopo album come “Séance”, “Eidolon” ed il precedente “Ylem” ormai si è riusciti ad inquadrare il black metal ivi proposto, sempre più lontano dal filone melodico svedese (il loro debutto stupendo era però una clonazione dello stile dei Dissection), divenuto con il passare delle release sempre più contorto, oscuro, pesante. Ultimamente sul songwriting del gruppo pesa senz’altro l’esperienza del chitarrista V. Santura alla corte dei Triptykon e alla vicinanza con ‘un certo’ Tom G. Warrior. Inevitabile che la band teutonica abbia assimilato qualcosa persino dei vecchi Celtic Frost. Ma i Dark Fortress, gruppo da sempre piuttosto tecnico, riescono nelle loro release ad inserire molto di più ed il nuovo “Venereal Dawn” è forse la più ricca di soluzioni, qualcuna anche azzardata. Lo stile è sempre black metal, inteso nel suo significato più moderno, è ammantato di un’atmosfera opprimente e lo stile raramente si lascia andare ad un ritmo tiratissimo perché tutto è pesante e soffocante, contorto. Deviato. La seconda parte del CD regala qualche sfuriata tipicamente black, ma tutto è sempre sotto il controllo ossessivo della band. Questo lavoro è ragionato in ogni sua sfumatura e nulla è lasciato al caso. A momenti questo prodotto ha delle atmosfere davvero particolari, alcune soluzioni ricordano quelle utilizzate negli Anni ’90 da gruppi che, con qualche semplice passaggio melodico, riuscivano a creare grandi momenti: un esempio su tutti è la poderosa “Luciform” che a ciascuno di voi ricorderà qualche gruppo diverso del passato (e non solo questo brano!): dai Tiamat ai Paradise Lost, ai Septic Flesh! Su quest’ultima release si sente qualche eco degli ultimi Satyricon, ma in una versione assai più ‘dark’. C’è qualche piccolo esperimento fatto con cori di voci pulite che fortunatamente, non si trascina nel già sentito mood gothic metal, poichè non integrerebbe affatto bene con il trademark della band, ma rimane avvolto in un alone misterioso: non si arriva alle inquiete voci presenti su “Danteferno” degli svizzeri Sadness, ma poco ci manca. Generalmente il songwriting è particolareggiato e personale, lo spessore raggiunto dalla band è notevole, ma “Venereal Dawn” ha la pecca di non essere immediato. I primi ascolti potrebbero persino lasciarvi con un giudizio parecchio negativo sull’operato dei Dark Fortress, ma poi come un veleno preso poco a poco, il nuovo album vincerà le vostre resistenze e si rivelerà in tutta la sua letale e splendente oscurità. Da un gruppo come questo è giusto essere molto esigenti e di voler ancora di più. C’è qualcosa che di tanto in tanto non torna e non si riesce a gridare ancora al miracolo completo, ma un capolavoro questa band è in grado di replicarlo (oltre all’album di debutto, anche se all’epoca il contesto era completamente differente) in qualsiasi momento. State attenti. Davvero strana la sensazione di avere tra le mani un CD fallimentare ed infine dover ammettere che invece si tratta di un grande lavoro tetro di musica estrema. Album black metal moderno e aperto a diverse influenze senza esserne travolto. Un gruppo consigliato spassionatamente.