7.0
- Band: DARK FUNERAL
- Durata: 00:35:48
- Disponibile dal: 09/09/2013
- Etichetta:
- Century Media Records
- Distributore: EMI
Spotify:
Apple Music non ancora disponibile
“In The Sign…” altro non è che il titolo dato alla ristampa del primo, leggendario vagito degli svedesi Dark Funeral da parte dell’Hammerheart Records, reintrodotto sul mercato nel lontano 2000 assieme ad un artwork rinnovato e ad un paio di cover dei Bathory. Oggi, a tredici anni di distanza, è compito del colosso Century Media rispolverare questo gioiellino di musica nera per celebrare il ventennale della fondazione della band, rendendo più appetibile il tutto con un booklet ricco di note e foto inedite, qualche estratto live ed una produzione tirata nuovamente a lucido. Parliamo, per chi ancora non avesse familiarità con il suddetto EP, di una delle massime espressioni del gruppo di Stoccolma – all’epoca composto da Themgoroth al basso e al microfono, da Draugen alla batteria e dalla premiata ditta Blackmoon/Lord Ahriman alle chitarre – per un totale di quattro, magnifiche composizioni che segnarono indelebilmente il corso dell’ensemble e del black metal scandinavo tutto, spianando la strada al successivo capolavoro “The Secrets Of The Black Arts”. Trademark dell’opera, come nel caso del debut album, un afflato atmosferico ben marcato (dimenticate per un istante le tempeste di blast beat di “Vobiscum Satanas” e “Diabolis Interium”), oltre ovviamente allo screaming invasato e pestilenziale di Themgoroth, meno malvagio rispetto a quello dello storico frontman Emperor Magus Caligula ma perfetto nel contesto blasfemo della release. Da non sottovalutare, inoltre, il background prettamente black/death di Blackmoon (R.I.P.), all’epoca in forza anche nei Necrophobic e responsabile con la sua sei corde di parentesi tanto brutali quanto evocative, come dimostrato dalla diabolica “Open The Gates” o dalle sinfonie notturne di “Shadows Over Transylvania”, il cui fascino maledetto continua imperterrito a stregare centinaia di nuove formazioni ogni giorno. In definitiva, un disco da riscoprire in tutta la sua arcana bellezza immersi nel buio della propria camera o rischiarati dalla luce spettrale della luna, spalancando le porte del proprio cuore alle tenebre. Per i Dark Funeral un primo, significativo passo verso il gotha del black metal mondiale.
N.B.: Il voto si riferisce alla qualità della ristampa, l’EP in sé merita un mezzo punto in più.