7.0
- Band: DARK HAUNTERS
- Durata: 00:42:48
- Disponibile dal: 05/05/2016
- Etichetta:
- Revalve Records
- Distributore: Masterpiece
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Difficile non pensare a Dimmu Borgir e Cradle Of Filth quando si ascolta il debut sulla lunga distanza degli abruzzesi Dark Haunters. Se, però, l’approccio della band è parecchio derivativo, i pezzi non mancano certo di mordente e di buona esecuzione (molto buona “The Burning Eyes Of Vengenance” con un assolo strappato a forza da “Cruelty And The Beast” ed una cadenza vocale propria di Shagrath). Ma chi ha detto che l’originalità vada cercata ad ogni costo? Ecco “Legend Of Pai Mei” (concediamo alla band che l’originalità – almeno negli argomenti – c’è eccome), assomiglia a “The Conspiracy Unfolds”? Pazienza. I Dark Haunters vanno dritti per la loro strada, con un black metal sinfonico che non risulta mai noioso o ridondante, ma che riesce a mantenere sempre in primo piano potenza e melodia (bellissimi i cori proprio di “Legend Of Pai Mei”, con il cantato in italiano a sovrastarli), toccando un’epicità cupa notevole. I sei sanno decisamente fare il loro lavoro e sanno stare in uno studio di registrazione, lo si capisce da come l’arrangiamento è stato curato e pensato: più adatto ad essere registrato, appunto, che ad un’esibizione live. Molto bene la voce di Aramor, efficace sia nello scream che nel growl, capace di interpretare e variare, nonostante un genere che richiede alle vocals di essere sempre molto presenti e bene anche le tastiere di Maylord che, seppure ogni tanto tendano a ripetere un po’ troppo gli stessi passaggi ed abbondino nell’uso dei cori, sanno farsi perdonare in alcuni fraseggi con le chitarre davvero strepitosi. E poi c’è tutto il lavoro della band, dalle chitarre (con riffing azzeccatissimi, come quello che apre “The Tigress & The Prophecy”) alla sezione ritmica, con menzione d’onore per il drumming di Claudio Martella (nomen omen, verrebbe da dire) davvero capace di creare dei crescendo coinvolgenti. Insomma, di quanto questo “To Preserve Is Diabolical” sembri un disco dei Dimmu Borgir, abbiamo già scritto, ma forse è giusto aggiungere che sembra uno dei dischi ‘buoni’ dei Dimmu Borgir (con le dovute proporzioni). Sicuramente è doveroso segnalare che, in un genere dove le band nostrane tendono a sovraccaricare e rendere tutto barocco e pedante, i Dark Haunters non perdono di vista l’obiettivo e fanno il loro egregiamente, non subendo mai cali di potenza e forza evocativa. Certo, manca un pizzico di originalità ma quando le ispirazioni sono maestri e creatori di un certo genere, questo si può tranquillamente perdonare. Manca davvero pochissimo per compiere il passo che stacca un buon disco da uno ottimo e siamo sicuri che i Dark Haunters sapranno trovare il giusto quid da aggiungere. Se, poi, siete amanti instancabili del genere, potete considerare il voto tranquillamente più alto di mezzo punto e procurarvi senza remore questo “To Preserve Is Diabolical”.