DARK LUNACY – The Rain After The Snow

Pubblicato il 04/12/2016 da
voto
6.5
  • Band: DARK LUNACY
  • Durata: 00:42:47
  • Disponibile dal: 11/11/2016
  • Etichetta:
  • Fuel Records
  • Distributore: Self

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Per una volta dobbiamo parlare di un mezzo passo falso per i Dark Lunacy. Reduci da un album, “The Day Of Victory”, vicino qualitativamente alle perle della prima fase di carriera a nome “Devoid”, “Forget Me Not” e “The Diarist”, il quartetto di Mike Lunacy ha probabilmente pagato dazio più del previsto agli avvicendamenti in formazione. Quando sembrava che fosse stata trovata la quadratura del cerchio con gli ex-Infernal Poetry Daniele Galassi alla chitarra e Alessandro Vagnoni alla batteria, entrambi si sono defilati, lasciando al leader Mike Lunacy il compito di rimpiazzarli e ricercare nuovamente una perfetta alchimia interna. Non sappiamo cosa sarebbe accaduto se i musicisti summenzionati fossero rimasti in line-up, fatto sta che se “The Day Of Victory” metteva in luce una ferocia death metal quasi dimenticata per la band e presentava stacchi e cambi di tempo devastanti, tutto ciò in “The Rain After The Snow” è quasi assente. Consapevolmente o meno, il baricentro delle tracce si è spostato in buona misura verso archi, piano e cori, elementi su cui è stato compiuto lo sforzo più importante, sia in termini di centralità nella musica, sia per quanto concerne la loro valorizzazione nel missaggio. Forse anche per consentire la massima attenzione verso l’aspetto testuale, l’andamento ritmico è tendenzialmente uniforme, fatte salve alcune sporadiche accelerazioni, smorzate nell’urto da una produzione non così piena nelle chitarre e nei suoni di batteria come quella del predecessore. Volendo etichettare a tutti i costi il suono di “The Rain After The Snow”, parleremmo addirittura di gothic/doom dalle influenze death metal, tanto la ruvidità estremista è annacquata, a favore di soluzioni d’atmosfera avvincenti solo in parte. Se il costante vagheggiare in una malinconia appiccicosa, incapace di andare via, ineluttabile e destinata a permanere costantemente su un mondo che appare in disfacimento, ha un suo intrigante potere cullante, grazie a interventi deliziosi dei violini, la poca incisività del riffing e la voce gracchiante tolgono mordente, appiattendo la gamma emotiva a disposizione dei Dark Lunacy. Le partiture chitarristiche sono piuttosto anonime, si limitano al compito di accompagnamento alla strumentazione classica e alle voci, non assurgono quasi mai al ruolo di protagoniste. Ma la questione più spinosa è proprio la voce di Mike, che appare sfiorita, amorfa, addirittura fastidiosa quando l’ariosità delle sinfonie necessiterebbe di un’enfatizzazione nel senso della sofficità e non di un altro, inutile, graffio. La produzione non aiuta, lasciando in posizione vistosa il growl e dando poco spessore alla componente prettamente metal, che avrebbe giovato di una rifinitura maggiore e di un suo appesantimento. A reggere il peso emotivo e dare significato all’album, traghettandolo comunque su una dignitosa sufficienza, è appunto l’eleganza dell’apparato corale e sinfonico, questo sì veramente all’altezza dei momenti migliori dei Dark Lunacy. Ottime le punteggiature di pianoforte e sempre intelligente il crescere dei violini durante i passaggi più drammatici, quando la pioggia di cui si parla nel titolo sembra realmente accrescersi d’intensità e togliere la forza di agire e reagire all’individuo. Stiamo probabilmente parlando del disco meno convincente nella discografia dei Dark Lunacy, nonostante “The Rain After The Snow” abbia al suo interno discrete idee e una personalità che, nel bene e nel male, è assolutamente peculiare ai Dark Lunacy.

TRACKLIST

  1. Ab Umbra Lumen
  2. Howl
  3. King with No Throne
  4. Gold, Rubies and Diamonds
  5. Precious Things
  6. Tide of My Heart
  7. The Rain After the Snow
  8. Life Deep in the Lake
  9. The Awareness
  10. Fragments of a Broken Dream
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