7.5
- Band: DARK MOOR
- Durata: 00:49:31
- Disponibile dal: 19/01/2009
- Etichetta:
- Scarlet Records
- Distributore: Audioglobe
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Dopo sei album composti in appena otto anni, accomunati da una discreta qualità e dopo numerosi cambi di line-up che hanno apportato profonde modifiche nell’assetto della band, possiamo sicuramente affermare che gli spagnoli Dark Moor con “Autumnal” ci presentano il loro capolavoro assoluto, il classico album della maturità, un lavoro che ci auguriamo possa essere non tanto un punto d’arrivo, ma l’inizio di una stagione di successi. Il lavoro si presenta completo sotto tutti i punti di vista: songwriting sicuramente migliorato rispetto ai lavori del passato, sonorità più complete accomunate da un gusto per il gotico che già emerge dalla cover, una maggiore varietà nei suoni e nei riff, che una volta tanto si presentano meno ripetitivi rispetto agli album precedenti; aggiungiamo inoltre gli arrangiamenti sinfonici che vengono inseriti in maniera misurata e mai esagerata, il tutto amalgamato da una produzione di tutto rispetto. Un album che a tratti, grazie alla potenza ed al pathos che trasmette, potrebbe essere la colonna sonora di un film; il leader Enrick Garcìa limita i propri riff incastonandoli però alla perfezione all’interno dell’opera, a vantaggio delle orchestrazioni che mostrano un notevole talento musicale da parte della band. Si parte con “Swan Lake”, il cui tema centrale trae ispirazione dall’omonima opera di Petr Il’ic Cajkovskij: già in passato i Dark Moor avevano manifestato il loro interesse per la musica classica ed anche in questo caso non sbagliano, arrangiando in maniera perfetta il brano non cadendo nella tentazione di presentare una canzone dalle sonorità ridondanti; la successiva “On The Hill Of Dreams” è debitrice delle influenze dei Nightwish, il cui richiamo a “The Phantom Of The Opera” è alquanto esplicito, soprattutto nell’intro strumentale: anche qui però gli iberici dimostrano di saper rendere variegata la proposta e il brano scorre via veloce facendosi ascoltare in maniera piacevole. Da segnalare l’ottima prova del singer Alfred Romero, che in questo album è affiancato per la quasi totalità delle song dalla straordinaria voce del soprano Itea Benedicto, cantante dei Niobeth, gruppo symphonic metal; proprio la particolarità del risultato finale regala all’album quel valore aggiunto che fa lievitare la qualità dell’opera. Un lavoro di valore assoluto, dove tutti i brani meritano una menzione particolare; vi segnaliamo, oltre alle già citate, “Phantom Queen” dall’atmosfera celtica, “When The Sun Is Gone” la cui melodia orientale porta la mente dell’ascoltatore alle sonorità arabe e “The Enchanted Forest”, dal grande appeal gotico. Come potete vedere ce n’è per tutti i gusti, ma soprattutto i Dark Moor con “Autumnal” ci regalano il loro lavoro più vario e completo e si candidano, a pieno titolo, a ricoprire un ruolo di primo piano nel panorama del symphonic metal.