6.0
- Band: DARK MOOR
- Durata: 00:56:43
- Disponibile dal: 21/02/2007
- Etichetta:
- Scarlet Records
- Distributore: Audioglobe
Spotify:
Apple Music:
L’idea di unire le tematiche liriche di un disco,incentrandole su un unico argomento o raccontando una storia, è tornatafortemente di moda nell’ultimo decennio metallico; la palma di conceptpiù stravagante in assoluto rischiano fortemente di vincerla i DarkMoor, che con questo “Tarot” ci parlano niente popò di meno che deitarocchi. Il quartetto iberico però mischia poco le carte, proponendoil consueto power sinfonico che dal debutto, targato 1999, licaratterizza. Il songwriting come già accaduto in passato alla band èispirato ma troppo banale. “The Star”, “Wheel Of Fortune” o “The HangedMan” sono canzoni ben strutturate nonché altamente influenzate daKamelot e primi Rhapsody.La band ha il merito di saper scrivere melodie spesso vincenti e l’ottima idea nei ritornelli di doppiare la voce del bravo Alfred Romero con quella di una femminuccia non meglio specificata. Il brano che non ti aspetti è “Devil In The Tower” che, oltre alle influenze già citate, è contraddistinto da sporadici episodi growl ma soprattutto da un affascinante break sinfonico interrotto da un prolungato intermezzo vocale a cappella che ricorda un po’ i Savatage di “The Chance”. “Tarot” resta un disco con poche sorprese, pochi episodi realmente soporiferi (“The Emperor” e “Death”), destinato solo a chi, del power metal tutto doppia cassa, tastieroni e ritornelli ad effetto, non può fare a meno!