5.0
- Band: DARK PASSAGE
- Durata: 00:56:36
- Disponibile dal: 03/04/2020
- Etichetta:
- Rockshots
- Distributore: Audioglobe
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I cultori dell’heavy metal più puro, di quello fortemente legato alle origini ed in particolare alle sonorità degli anni Ottanta, potranno indossare borchie e pantaloni in pelle e prepararsi all’ascolto di questo “The Legacy Of Blood” disco di debutto degli italiani Dark Passage, lavoro che, tra introduzioni varie e brani veri e propri, può contare su una tracklist di ben sedici tracce. Dopo un solo EP di sei pezzi uscito nel 2015 a nome “Sound From The Passage”, la band di origini piemontesi può finalmente dare alla luce il primo full-length della propria carriera. Un approccio ruvido e grezzo ed elementi epici e folk – grazie all’utilizzo di strumenti acustici e delle cornamuse – sono le caratteristiche che escono subito fuori all’ascolto di questi brani. Un’oretta scarsa di durata complessiva durante la quale non si fa mai mancare una buona dose di acciaio fumante ma che allo stesso tempo lascia leggermente perplessi per quanto riguarda la produzione e per un songwriting a tratti poco raffinato, aspetti che non aiutano di certo la buona riuscita di questo esordio. A tutto questo si aggiunge anche la prestazione vocale del singer Giovanni Lauria che, forse penalizzato anch’egli da una registrazione impastata e poco pulita, trasmette spesso l’impressione di non riuscire a stare al passo dei due chitarristi Marco Fontana e Paolo Boraso, che invece si muovono bene tra riff duri e momenti più armonici caratterizzando i momenti migliori del disco, quelli più dinamici, come l’articolata “Lie” e – non è un caso – la strumentale titletrack. Addirittura l’epico inno metallico “An Outcast’s Choice” riesce ad esaltare grazie ad una buona andatura ed alla presenza di alcuni coretti alla Manowar, ma purtroppo non è abbastanza; gli elementi folk a tratti sembrano slegati dal contesto e se l’attitudine dei Dark Passage è quasi inattaccabile e difficile da criticare, non si può dire lo stesso per quanto riguarda l’impatto sonoro di questo disco.
La percezione è che “The Legacy Of Blood” potrà passare allegramente nelle cuffie di quei pochi metalhead che ancora sono rimasti ancorati prepotentemente al classico heavy metal degli anni Ottanta. Per tutti gli altri forse è meglio andare alla ricerca di qualcos’altro visto che le alternative non mancano affatto.