7.0
- Band: DARK SUNS
- Durata: 00:59:48
- Disponibile dal: 25/11/2011
- Etichetta:
- Prophecy Productions
- Distributore: Audioglobe
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La musica dei Dark Suns si inserisce nel filone progressive metal recentemente portato avanti, con risultati più o meno accettabili, da band affermate come Opeth, Pain Of Salvation e – anche se più tendenti al rock – i Porcupine Tree di Steve wilson. Spesso si tende a dare importanza a nomi noti, dimenticando quanta qualità si possa ottenere da una formazione ai più sconosciuta: è il caso di questi tedeschi, già in circolazione da diversi anni e con tre full-length di tutto rispetto alle spalle. “Orange” si presenta fin da subito come l’album più oscuro e retrò della loro discografia. Viene dato grande spessore ai midtempo, sui quali si ritagliano deliziose battaglie progressive tra linee melodiche di chitarra e innesti di tastiere vintage, tanto pacate quanto onnipresenti in gran parte della tracklist. A conti fatti di metal ce n’è davvero poco, tuttavia gli amanti di questo movimento potranno apprezzare parecchio le composizioni intrise di pessimismo e negazione della vita stessa di questa particolare opera, fin troppo allegra e dal mood ipnotico nelle battute iniziali, per poi scivolare via via in un turbine di malsanità fatta musica, in cui il virtuosismo musicale si mette completamente a disposizione della forma-canzone. “Antilope”, in particolare, è una vera e propria perla di progressive dark cupo e disorientante, perfettamente posta in chiusura. Fatta eccezione per qualche raro passo falso, l’intero lotto si assesta su buoni livelli, presentando dei punti deboli solo in una manciata di passaggi insapori e, a dire il vero, anche particolarmente fastidiosi, come accade per esempio nei continui cambi di tempo irritanti dell’opener “Toy” o nelle accelerazioni di “That Is Why They All Hate You in Hell”, sovrastate da linee vocali a nostro avviso fuori contesto. Promossa, comunque, la prova dei Dark Suns, che, pur rimanendo ad operare nella penombra, sono riusciti a superare qualitativamente certi lavori di colleghi illustri con un disco curato e pienamente godibile. Il futuro è tutto dalla loro parte.