7.5
- Band: DARKANE
- Durata: 00:43:18
- Disponibile dal: 24/06/2022
- Etichetta:
- Massacre Records
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Nove anni: è il tempo intercorso tra l’ultimo album pubblicato dai Darkane ed il nuovo “Inhuman Spirits”. Inutile dire che intorno alla settima fatica della band scandinava vi erano parecchie attese visti i numerosi consensi ricevuti da praticamente tutti i dischi rilasciati dal quintetto di Helsingborg, a partire dal magistrale “Rusted Angel” sino all’ultimo “The Sinister Supremacy” il quale, tra le altre, vide il ritorno all’ovile del cantante originario del gruppo Lawrence Mackrory. Un comeback in grado non solo di riaccendere la fiamma ardente attizzata con il debutto del ’99, ma anche di storcere il naso ai fan del primo sostituto di Mackrory, quell’Andrew Sydow protagonista di tre album tra cui il violentissimo “Layers Of Lies”, per chi scrive uno dei migliori capitoli scritti dai Darkane, secondo solo al già menzionato disco d’esordio. Ma veniamo ad oggi, anno 2022: come suona questo “Inhuman Spirits”? Cosa ci dobbiamo aspettare da quegli spiriti inumani che si ergono sovrani sulle macerie di una metropoli ormai ridotta ad una città fantasma?
Rassicuriamo subito l’audience confermando che anche questa volta la granitica dose di thrash-death, dove la tecnica e la sinfonia vanno a modellare e irrobustire la cornice di un quadro compatto, illuminante ed espressivo, sarà il marchio fondamentale dei Darkane. La loro forza del resto è sempre stata quella di personalizzare, e perfezionare in alcuni casi, i dettami delle matrici melodiche ed estreme istituite a suo tempo dalla scuola svedese, senza scendere troppo a compromessi e, soprattutto, senza chiudere le orecchie alle sonorità provenienti anche da altri territori. Dieci brani che segnano la trama tracciata con il precedente “The Sinister Supremacy”, evidenziando di nuovo due aspetti fondamentali e decisivi per le sorti degli stessi Darkane: da una parte l’ennesima perfetta prova di Peter Wildoer dietro le pelli, dall’altra l’interminabile lavoro del duo Malmstrom/Ideberg, autori della tradizionale mistura di riff oscuri e diretti, mescolati a linee più melodiche e sinuose (“Mansion Of Torture”). E Mackrory? In “Inhuman Spirits” si spacca addirittura in tre tra voce, missaggio e masterizzazione e, diciamolo pure, il triplice esame può tranquillamente essere ritenuto valido, grazie ad una prestazione pulita (ma non troppo) ed equilibrata dietro al mixer, poliedrica e completa nello scagliare liriche grondanti desolazione ed odio, intersecandosi alla perfezione tra il labirinto sonoro costruito dal resto della compagnia. Più uniforme rispetto al suo predecessore, “Inhuman Spirits” è comunque sinonimo di garanzia grazie ad episodi di spessore come le massicce “Awakening” e “Conspiracies Of The Flesh”, l’accoppiata iper-swedish melodic death “Mansion Of Torture” e “Spiral To Nothing”, oltre alla vagabonda “The Quintessence Of Evil”. Si scriveva qualche riga sopra di come i Darkane riescano a guardare oltre i confini della propria nazione e non è un caso se in alcuni stacchi ritroviamo pure qualche rimando più recente di stampo statunitense tanto che, in chiave thrash, un richiamo agli ultimi Heathen appare evidente. Insomma, Mackrory e soci, pur il contagocce sfornano un’ulteriore testimonianza delle notevoli capacità di coniugare, in una maniera creativa e mai banale, il doppio binario thrash-death, confezionando così un settimo sigillo capace di posizionarsi al fianco dei precedenti ed altrettanto meritevoli lavori.