7.0
- Band: DARKENHÖLD
- Durata: 00:42:23
- Disponibile dal: 01/10/2012
- Etichetta:
- Those Opposed Records
Spotify:
Apple Music:
Dopo aver dato alle stampe un debut album nel 2010, questo “Echoes From The Stone Keeper” è il secondo full length dei francesi Darkenhöld, provenienti da Nizza. Il primo album era passato piuttosto inosservato, per lo meno dalle nostre parti, ora il secondo lavoro della band sembra avere le carte in regola per attirare l’attenzione che merita. La band è supportata dalla piccola etichetta Those Opposed Records che ovviamente non può garantire tanta visibilità alla band, ma se vi piace il black metal melodico intriso di elementi magici legati magari al mondo mitologico, allora i Darkenhöld potranno risultare interessanti. Curioso notare come la titletrack sia in sostanza una canzone heavy metal che di black metal non ha decisamente nulla, ma già con la successiva traccia la band mostra di avere una vena compositiva extreme metal più che personale. Il gruppo francese, con le debite distanze, potrebbe ricordare un po’ i Dissection nel riffing anche se su “Echoes From The Stone Keeper” vengono utilizzati anche i synth. I suoni sono profondi grazie ad una produzione intelligente pur non perfetta, ma che sa ben mettere in relazione le atmosfere del songwriting ed il sound più appropriato a rappresentarle. Brani come la titletrack o “Chasm Of Asylake” sono di ottima fattura, dinamici e dal tocco arcano davvero coinvolgente. In giro non si sentono più tanti gruppi che hanno ancora questo modo di intendere il black metal, e poco importa se non parliamo di ‘true’ black metal; il filone più melodico sviluppato negli anni da una parte di black metal band per lo più svedesi ha una sua dignità ormai conclamata e ben vengano ancora gruppi desiderosi di dare il proprio contributo a questo sottogenere musicale. Non mancano alcuni stacchi di tastiere mistiche in stile Emperor, segno che i Darkenhöld non fanno mistero delle proprie influenze, ma al contempo dimostrano di aver interiorizzato e personalizzato per quanto possibile le influenze esterne al proprio sound. Bella sorpresa.