6.5
- Band: DARKSUN
- Durata: 00:43:27
- Disponibile dal: //2007
- Etichetta:
- Metal Heaven
- Distributore: Frontiers
A dispetto del nome e della cover, i Darksun sono una band spagnola che con “The Dark Side” giungono alla loro terza release, la prima in lingua inglese dopo due lavori in madre lingua; la proposta è caratterizzata da un power metal melodico e molto sinfonico, con arrangiamenti curati conditi dai classici cori che caratterizzano questi lavori: peraltro questo album è la riedizione di “El Lado Oscuro”, lavoro in lingua madre della band datato 2006. Le influenze della band iberica sono chiare: i connazionali Dark Moor, i Fairyland e i Rhapsody Of Fire anche se i Darksun devono ancora lavorare parecchio per raggiungere i livelli qualitativi degli illustri colleghi, ma possiamo dire che sono sulla buona strada. Si parte con “Invocation”, un’intro narrata in latino a cui si inserisce un’orchestra sinfonica e che prepara l’ascoltatore all’atmosfera che lo accompagnerà durante quasi tutto l’ascolto per poi sfociare nella title track, song particolarmente azzeccata che si apre in maniera evocativa grazie ad un buon uso delle tastiere, per poi diventare un ottimo pezzo power caratterizzato da un ritornello molto melodico e di facile presa. La migliore song del lotto è probabilmente “Slaves Of Fear” caratterizzata da un’imponente orchestrazione e dalla notevole presenza delle chitarre che fanno da contorno ad un bridge e un chorus veramente indovinato; peccato però che a seguire questo piccolo capolavoro ci sia il peggior pezzo dell’album, “Blood Brothers”… Notevole anche “Elegy”, suite in tre parti caratterizzata dagli ottimi arrangiamenti, dai cambi di ritmo e dalle accelerazioni, conditi dagli assoli intrecciati di tastiere e chitarre e con gli immancabili inserti di musica classica. Da segnalare poi “Prisoners Of Fate” con alla voce un ospite d’eccezione: Peavy Wagner dei Rage, band con cui i Dark Sun hanno collaborato in passato; è sicuramente il pezzo più heavy dell’album che, complice la commistione di elementi heavy e sinfonici e la voce rude di Wagner, risulta piacevole all’ascolto. Non c’è che dire questi Darksun hanno parecchie frecce al loro arco, soprattutto perchè la loro proposta mette un pizzico di novità in un genere che recentemente sforna band-clone a ripetizione: certo, i passaggi a vuoto non mancano e sono proprio la pecca di questo lavoro, ma la strada intrapresa da questa band iberica sembra quella giusta. Non ci resta che attendere il prossimo lavoro e valutare.