7.5
- Band: DARREN SMITH BAND
- Durata: 00:46:37
- Disponibile dal: 07/03/2005
- Etichetta:
- MTM
- Distributore: Frontiers
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Ormai è ufficiale: tutto ciò che Harry Hess (il mastermind dei canadesi Harem Scarem) tocca si trasforma in oro. Tutti i prodotti dell’ingegno musicale che coinvolgano Hess, in qualsiasi veste, possono essere considerati grandi album. E non è da meno questo “Keep The Spirit Alive”, che vede la Darren Smith Band cimentarsi in un hard rock melodico, ma non per questo meno incisivo. E cosa c’entra Hess? Be’, in questo frangente il suo ruolo è quello di produttore, backing-vocalist e chitarrista aggiunto, e a sentire i pezzi dell’album, viene il dubbio che il suo ruolo si estenda anche a co-songwriter. E’ vero che Darren Smith ha suonato negli Harem Scarem come batterista fino a qualche anno fa, ma le somiglianze tra le due band sono davvero molte. Esempio lampante sono le due song “When I Was You” e “King For A Day”, la prima ariosa e solare, la seconda tranquilla e profonda. Come non innamorarsi di piccoli capolavori come la Stryper-iana title-track “Keep The Spirit Alive” o l’opener “It All Comes Back”, dove le somiglianze vocali tra Smith e Paul Stanley (Kiss) si fanno prepotenti? Questo “Keep The Spirit Alive”, così come ci suggeriscono i colori della copertina, è un quadro in bianco e nero, sempre in bilico tra parti melodiche e parti malinconiche, in contrasto tra loro che, nel complesso dell’album, donano un risultato unitario, variegato, intrinsecamente polivalente. E neanche i mezzi passi falsi come la cover “Love Hurts” e la sottotono “Still On My Radio” possono scalfire il risultato complessivo, davvero incoraggiante per la band e per noi ascoltatori, sempre alla ricerca di nuove perle musicali. Lo spirito della buona musica è presente in gran parte di questi tre quarti d’ora di musica, e ci fa riscoprire quanto una buona canzone possa segnare momenti memorabili, nella vita di tutti i giorni e nelle routine talvolta opprimenti che i nostri impegni ci impongono. E tutto questo grazie a Darren Smith e ad Herry Hess che, a detta dello stesso Smith, è stato il vero motore per la realizzazione di questo album.