6.5
- Band: DAVID VALDES
- Durata:
- Disponibile dal: 11/07/2003
- Etichetta:
- Heavencross Records
- Distributore: Frontiers
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Se questo giovanottone spagnolo avesse scelto come titolo del proprio album “Jason Becker Tribute” non avrebbe suscitato alcuna sorpresa, considerando gli omaggi sparsi allo sfortunato guitar hero di cui “Paradise Lost” è pieno. Siamo in presenza di uno shredder di stampo neoclassico, non particolarmente originale (d’altronde è lo stesso genere a prevedere delle limitazioni stilistiche ben precise) ma dotato di una pulizia esecutiva impressionante. Fanno capolino fra le sue influenze Sua Maestà Malmsteen, citato nella titletrack, Paul Gilbert (scale a 4 note per corda e padronanza assoluta dello string skipping), e il già menzionato Becker, assoluto dominatore delle undici tracce. Il leggendario axeman viene prima citato in “Legend”, una sorta di riarrangiamento di “Temple Of The Absurd” dei Cacophony, poi in un sentito omaggio dal titolo “Hidden Minds”, ed infine in una song dall’esplicito titolo “Cacophony”, che il chitarrista, nelle note di copertina, dedica a Becker e a Marty Friedman, riproponendo nella stessa quei lick impossibili che già nel lontano 1989 consegnarono i due chitarristi alla storia, tra sweep armonizzati alla velocità della luce e correzioni effettuate con la leva del vibrato, in modo da ricreare sonorità dal gusto orientale. Un album che in altra sede passerebbe inosservato, ma la spontaneità e l’onestà di Valdes, nonché le sue brillanti doti tecniche, fanno sì che “Paradise Lost” meriti un plauso sincero.