DAWN OF OUROBOROS – Bioluminescence

Pubblicato il 06/03/2025 da
voto
6.5
  • Band: DAWN OF OUROBOROS
  • Durata: 00:44:44
  • Disponibile dal: 07/03/2025
  • Etichetta:
  • Prosthetic Records

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Attivi dal 2018 e con due full-length alle spalle, tornano col terzo lavoro, “Bioluminescence” i californiani Dawn Of Ouroboros, gruppo che può tanto entusiasmare quanto lasciare freddini gli ascoltatori di turno. Un tumulto sonoro, quello che propone la band guidata dal chitarrista-tastierista e principale compositore Tony Thomas, già nei Botanist (band a sua volta molto peculiare, e una cui ombra – concettuale e sonora – sembra aleggiare anche su questo progetto): il genere proposto è un prog metal molto tirato, quasi lambente una sorta di black metal pur non propriamente nero.
I nomi che possono venirci in mente (e non solo per il cantato femminile ad opera della grintosa Chelsea Murphy) sono quelli di Oathbreaker, Defheaven, il tutto forse con una vena più ‘classicamente’ progressive rispetto ai nomi citati, ma il contesto di appartenenza non sembra poi così distante. I brani dei Dawn Of Ouroboros variano continuamente, tra accelerazioni, blast-beat in apnea, rallentamenti trasognati, melodie avvolgenti (“Slipping Burgundy”). Insomma, un bel mix di stili e di esigenza espressiva, ma talmente esagitato da risultare anche un po’ fuorviante.
Tra le mille note che sentiamo, fatichiamo a rimanere attaccati ad un riff, abbiamo talmente tanti stimoli messi tutti assieme che poi filtrare qualcosa di duraturo diventa difficile. Certo, i momenti buoni ci sono: la citata “Slipping Burgundy” ha un inizio che sembra voler cullarci dolcemente, flirtando con un immaginario jazz che cresce d’intensità, ricordando quasi le sonorità metropolitane dei White Ward più notturni. E non per niente questo brano resta in mente più di altri, insieme a “Static Repetition”, con una chitarra che sembra voler andare dritta e risultare la colonna della portante canzone e non parte di un tappeto sonoro, come succede invece in altri momenti. La produzione non aiuta, risulta sì cristallina ma senza una vera dinamica, un po’ piatta, e va detto che in alcuni momenti la band si perde un po’ troppo nelle sue evoluzioni stilistiche, non trovando esattamente come arrivare al sodo.
Insomma, i Dawn Of Ouroboros sanno come si suona ma latitano un po’ di emozioni, se non quelle generate da un caotico, violento incedere, che può colpire e far piacere, ma che non regge il confronto con qualche momento più riflessivo, come quello di chiusura (“Mournful Ambience”), ispirato brano di voce e piano che dimostra come l’idea di musicalità non manchi ai quattro.  Certo, che se in un album di metal estremo ci resta in mente, tra tutto, la ballata di piano e voce, non stiamo parlando di un disco per i più tradizionalisti, forse, quanto piuttosto per i più curiosi.

TRACKLIST

  1. Bioluminescence
  2. Nebulae
  3. Slipping Burgundy
  4. Poseidon's Hymn
  5. Dueling Sunsets
  6. Static Repetition
  7. Fragile Tranquility
  8. Mournful Ambience
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