DAWN ON SEDNA – Write The Stone

Pubblicato il 27/08/2024 da
voto
7.0
  • Band: DAWN ON SEDNA
  • Durata: 00:35:16
  • Disponibile dal: 02/08/2024

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Venuta meno l’euforia dell’atterraggio, passata la novità di un’aria aliena che satura i polmoni ad ogni respiro, il secondo giorno di esplorazione su Sedna nasce vivido, con i sopravvissuti che devono riorganizzarsi, e allontanare il terrore di non riuscire più a comunicare con la base madre, ovunque essa sia.
A otto anni dal debutto “Our Sky Has Changed”, i viareggini Dawn On Sedna si ripresentano sulla scena con una line-up che nel frattempo si è ridotta dai cinque elementi originari ad un essenziale trio chitarra/basso/batteria, con occasionali interventi di sintetizzatori, che prova a porre una maggiore distanza dai modelli ispiratori (Cult Of Luna su tutti).
La differenza tra i due lavori emerge limpida sin dallo strumentale “World Is Mud”, a cui viene dato il compito di introdurre il disco: mentre negli episodi più aggressivi il debutto si muoveva sicuro sui binari di un post-metal che marciava solenne come solo sanno fare gli Amenra, qui l’irruenza è parzialmente mitigata da ipnotici arpeggi che si frantumano di fronte a mareggiate di accordi elettrici tipiche degli Isis, senza mai comunque cedere alla rabbia cieca.
“Write The Stone” si presenta quindi come un diario di bordo diviso in sei capitoli, in cui la band prova a percorrere inediti sentieri blackgaze (“I Am”, tra i brani più interessanti della proposta), cede al fascino della melodia struggente valorizzandola con un arrangiamento post-metal, come potrebbe fare Ihsahn nei suoi lavori migliori (“Every Crack”), oppure prende a modello la tensione sospesa dei The Ocean Collective prima della svolta melodica di “Holocene” (“White Stone”).
Proprio in virtù dei significativi cambi di formazione, delle differenze nei suoni e del tempo intercorso da “Our Sky Has Changed”, chi ne scrive è più propenso a considerare “Write The Stone” come una sorta di ripartenza, piuttosto che il nuovo capitolo di una band già avviata, accogliendone con favore i punti di forza, tra cui il notevole affiatamento tra i musicisti ed in particolare l’ottimo lavoro della sezione ritmica formata da Alessandro Tonfoni (batteria) e Ronny Taccola (basso).
Al tempo stesso, a nostro avviso il disco (e la band in generale) presenta ancora qualche punto debole, come la necessità di un cantato più incisivo e di una maggiore attitudine ad direzionare la buona capacità descrittiva appresa dai Cult Of Luna verso una forma canzone più compiuta. In quest’ottica, le spirali elettriche  dei Neurosis in “Even Memories Die” ed il soffocante sludge di “Dance For A Time Out Of Joint” perdono il confronto con le suggestioni evocate da “World Is Mud”.
Al netto di un suono ancora da perfezionare, “Write Stone” è comunque un disco di promesse allettanti, che mostra le potenzialità del trio e fa ben sperare nel contenuto del prossimo messaggio dalla Nube di Oort.

 

TRACKLIST

  1. World Is Mud
  2. Dance For A Time Out Of Joint
  3. I Am
  4. White Stone
  5. Every Crack
  6. Even Memories Die
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