8.0
- Band: DAYLIGHT DIES
- Durata: 00:53:10
- Disponibile dal: 13/03/2006
- Etichetta:
- Candlelight
- Distributore: Audioglobe
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Passati dal colosso Relapse alla più familiare Candlelight Records, tornano gli statunitensi Daylight Dies, i quali – facendo assolutamente fede al loro moniker – ci regalano un secondo full-length nero come la pece, nel quale doom e death metal vengono miscelati ancora una volta con grande maestria. Stilisticamente sempre vicini ai primi Katatonia e Paradise Lost, i nostri, rispetto all’ottimo debut “No Reply”, hanno però limato notevolmente il songwriting, rendendo riff e melodie più memorizzabili e facendo in modo che le composizioni non si allontanassero mai troppo dalla classica forma canzone. Ma sia chiaro che l’aggressività non è stata affatto relegata in un angolino: il riffing è infatti quasi sempre spigoloso e pesante e le growling vocals continuano a farla da padrone in quasi tutto l’arco della tracklist. Quando inoltre i Daylight Dies pigiano un po’ di più il piede sull’acceleratore, riportano alla mente i Novembre e il loro vecchio “Classica”, disco che – giudicando da molte delle trame udibili in questo “Dismantling Devotion” – viene letteralmente idolatrato dalla coppia di chitarristi Gambling/Shackelford. Katatonia, Paradise Lost, Novembre… sì, quando si parla di doom-death dalle tinte gotiche e malinconiche i nomi che saltano fuori sono più o meno sempre questi, ma se state pensando che i Daylight Dies siano una semplice band clone, siete del tutto fuori strada! Ciò che qui fa la differenza infatti non è solamente la qualità delle tracce – che è sempre elevatissima – ma anche la passione e l’onestà che i nostri fanno confluire nei solchi del platter. Di questi tempi è raro imbattersi in lavori tanto curati e sentiti, dove ogni singola nota è in grado di scuotere i sensi e di lasciare un segno importante nella mente di chi ascolta. I nostri non saranno magari degli spericolati innovatori, ma la loro musica viene dal cuore ed è suonata e cantata in maniera esemplare. Se siete fra coloro che non vedono l’ora di ascoltare “The Great Cold Distance” e “Materia”, cercate dunque di procurarvi “Dismantling Devotion”… oltre ad aiutarvi ad ingannare l’attesa, vi farà conoscere una giovane band che in questo genere merita più di ogni altra il vostro supporto.