7.0
- Band: DEAD CHASM
- Durata: 00:19:43
- Disponibile dal: 11/03/2022
- Etichetta:
- F.D.A. Records
Spotify:
Apple Music:
Le forme più tetre e spigolose della circuito underground death metal contemporaneo sono gli elementi cardine di questo primo, omonimo, EP dei Dead Chasm, nuova realtà del panorama italiano in cui ritroviamo membri di Psychotomy, Stench Of Profit, Fuoco Fatuo e Violentor, fra i tanti. Tanto il nome quanto l’artwork dell’opera evocano un senso di abbandono e inquietudine, ma spetta ovviamente alla musica fare da principale veicolo attraverso cui l’ascoltatore possa effettivamente relazionarsi con le cupe riflessioni del gruppo. Le composizioni di “Dead Chasm” posseggono indubbiamente parecchi spunti evocativi, innestati su un death metal che tuttavia non manca mai di sprigionare quella potenza che di norma ci si aspetterebbe dal genere. La base del sound è quella sorta di “nuovo old school” di cui l’underground oggi è pieno, rielaborato però da tre musicisti che certamente hanno dalla loro un’ispirazione e un mestiere più che sufficienti per fare proprie queste sonorità e regalare un’esperienza di ascolto profonda e coinvolgente. A livello prettamente stilistico, il paragone più calzante sembrano essere i Krypts, sia quelli del possente debut “Unending Degradation” – dove una traccia solenne e al tempo stesso orecchiabile come “Spawned in Desolation” non avrebbe affatto sfigurato – sia quelli più criptici dei dischi successivi, ai quali sembra invece ispirarsi un episodio maggiormente variegato e atmosferico come l’ottima “Left Unknown”, particolarmente interessante nel suo combinare attenzione per i riff e un mood immersivo. L’indubbia qualità della produzione e la spontaneità con cui sembra essere stato confezionato il tutto lasciano presagire notevoli sviluppi per la band, che con tre canzoni inedite e una piacevole cover di “Slumber” dei Nirvana 2002, posta in chiusura, mette insieme un valido biglietto da visita capace di lasciare un’impronta duratura.