• Band: DEAD CHASM
• Durata: 00:12:49
• Disponibile dal: 16/05/2025
• Etichetta:
• Transcending Obscurity

Con “Spectral Tyranny”, i Dead Chasm presentano un EP che, pur nella sua brevità, rispecchia pienamente la loro ormai consolidata visione di certo old school death metal venato di doom.
La band italiana, ormai nota per il suo approccio scarno e pesante, esordisce per Transcending Obscurity proponendo un lavoro in cui si alternano con maggiore enfasi le atmosfere più cupe e le accelerazioni più violente, creando un continuo movimento che attraversa più registri.
I tre brani dell’EP si distinguono per uno strappo sempre più marcato tra i passaggi doom, lenti e lugubri, e quelli più veloci, che spezzano la drammaticità con violenza improvvisa. Questo contrasto conferisce alla musica una qualità di continuo saliscendi emotivo, il quale concede poco spazio a momenti di stasi. Ogni brano si evolve rapidamente, pregno di urgenza, senza mai trovare un punto di vera quiete; un aspetto, quest’ultimo, che rende l’ascolto interessante anche nella sua contenutissima durata.
La produzione, sobria e organica, favorisce questo andamento, restituendo un suono solido che mantiene sempre una certa crudezza di fondo. Anche in questo caso, la registrazione sembra voler privilegiare un approccio immediato, che evoca la sensazione di una performance dal vivo, senza per questo rinunciare alla chiarezza necessaria per apprezzare ogni sfumatura delle composizioni.
“Spawn in Absurdity”, con la sua durata maggiore, è il pezzo che si distingue maggiormente: la traccia gioca su una struttura un po’ più ampia rispetto alle altre, con riff che montano e si sviluppano in modo serrato, portando l’ascoltatore verso un finale in crescendo che risulta particolarmente incisivo. Qui emerge in modo più spiccato l’anima prettamente death metal del terzetto, mentre altrove il mood risulta maggiormente sfumato, con soluzioni e atmosfere ispirate a certi Cruciamentum o ai primi Burial Invocation e Krypts.
In sintesi, “Spectral Tyranny” si presenta come un mini piuttosto efficace, che conferma la solidità dei Dead Chasm nel loro campo. Non c’è niente di particolarmente rivoluzionario nel loro approccio, ma la loro capacità di costruire brani compatti nel minutaggio e al contempo movimentati, risulta sempre convincente. La band continua a esplorare questo filone con coerenza e misura, dimostrando che, anche nella semplicità, la forza espressiva può essere potente.