7.5
- Band: DEAD CONGREGATION
- Durata: 00:13:36
- Disponibile dal: 22/10/2016
- Etichetta:
- Martyrdoom Productions
Spotify:
Apple Music:
Non si può che rimanere stupiti di fronte alla classe e al talento dei Dead Congregation. Da sempre lontani dalle luci dei riflettori, da sempre poco inclini a parlare e comunicare con il mondo esterno (se non attraverso la loro musica), i Nostri sono ormai da considerarsi un’istituzione del movimento death metal, una di quelle pochissime realtà che, invece di lasciarti l’amaro in bocca e farti rimpiangere i classici di un tempo, ti entusiasma nel profondo e ti ricorda perché sei così follemente innamorato di questo genere. Il discorso non cambia con “Sombre Doom”, EP rilasciato in concomitanza con l’ultima tournée europea e manifesto di una band visibilmente all’apice della forma e dell’ispirazione, sempre più intenta a scandagliare le viscere dell’Inferno sulla scia di una proposta irrefrenabile e spiccatamente diabolica. Al quartetto bastano due brani per sbaragliare la concorrenza e ricordare a tutti che dischi come “Graves of the Archangels” e “Promulgation of the Fall” non sono stati frutto del caso, bensì il concretizzarsi di una visione portentosa fondata sui migliori insegnamenti di Incantation e Morbid Angel, spalancando nel giro di pochi istanti una voragine profonda chilometri, in cui la vita pare arrendersi alla morte e la luce soccombere alle tenebre. Si parte con “Redemptive Immolation”, moloch di nove minuti da includere seduta stante tra gli highlight della band greca, e si finisce con l’incedere ferocissimo di “Wind’s Bane”, incalzati da un senso pratico più unico che raro all’interno del circuito death metal, dove riff possenti, rallentamenti cavernosi e atmosfere luciferine si incastrano tra loro come tessere di un mosaico. Queste sono canzoni che si tengono a debita distanza da qualsiasi forma di bizzarria e pretenziosità. Canzoni che, una volta tanto, non richiedono infiniti ascolti per essere decifrate, mirando dritte al cuore per tingerlo indelebilmente di nero. Semplicemente, una delle pagine più intense e coinvolgenti dell’anno. Total death.