6.5
- Band: DEADLOCK
- Durata: 02:08:55
- Disponibile dal: 18/08/2014
- Etichetta:
- Lifeforce Records
- Distributore: Audioglobe
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Tempo di compilation/raccolta per i germanici Deadlock, combo da parecchio tempo presente nel passaparola metallico ma mai assurto effettivamente, se non forse in madrepatria, ad un buon successo commerciale, traguardo al quale la band evidentemente ambisce, considerata l’evoluzione stilistica intrapresa in oltre quindici anni di esistenza, partendo da un metal-core molto hardcorizzato e arrivando ai giorni nostri, con l’ultimo nato “The Arsonist”, ad un modern metal groovy e iper-melodico nel quale abbonda il fluente e cristallino cantato pop di Sabine Scherer, opposto al growl catarroso di John Gahlert, ormai vocalist a tempo pieno dopo i trascorsi da bassista, quando ancora nei Deadlock frontman era lo storico Johannes Prem. Passati alla Napalm Records proprio con il già citato “The Arsonist”, questo “The Re-Arrival” esce invece per Lifeforce Records, l’etichetta che ha scoperto, accudito e lanciato i Nostri fino all’altroieri, e per la quale probabilmente la band doveva ancora pubblicare un album. Quale migliore occasione, quindi, per un atipico best-of gigante, diviso in due CD e contenente più di due ore di musica, durante le quali si ha occasione di ascoltare tre tracce nuove di zecca – atte a presentare il nuovo batterista Werner Riedl – svariate canzoni remixate e/o riarrangiate e anche demo-track di vecchio materiale in precedenza mai messo a disposizione. Dunque, per chi già conosce i Deadlock, o addirittura ne è fan scatenato, sarà un piacere andare a scoprire le nuove versioni di brani ottimi quali “Renegade”, “Awakened By Sirens” (per entrambi girati nuovi video), “We Shall All Bleed”, “Code Of Honor” (con la possente voce ospite di Marcus Bischoff degli Heaven Shall Burn), “Virus Jones”, “Martyr To Science” e la ballata per piano e voce “To Where The Skies Are Blue”. Nel conto della nostra disamina non abbiamo potuto prendere in considerazione il secondo disco di “The Re-Arrival”, quello con i brani più datati in versione demo, ma tant’è, già il primo CD basta e avanza sia in quantità e qualità. Come dicevamo, la presenza di tre brani inediti rende più appetitosa la release: “An Ocean’s Monument”, la più melodica “A New Era” e la lunga “The Arsenic River” non rivelano molto del futuro targato Deadlock, se non che tutte e tre hanno al loro interno arrangiamenti più marcati in sede effettistica e soprattutto orchestrale, dando ovviamente sempre ampio spazio alla voce della Scherer. Il prodotto in questione è chiaramente anche piuttosto utile per chi non conosce la formazione della Baviera, in quanto, in definitiva, le sue canzoni migliori sono tutte presenti, con l’unico appunto imputabile al gruppo – ma d’altronde come fare altrimenti? – di aver quasi dimenticato del tutto l’ottimo “Earth.Revolt”, l’ultimo album pubblicato dai Deadlock prima di abbandonare il metal-core e abbracciare completamente il death melodico/modern metal con voce femminile. Riassumendo tali nozioni sparse riguardo questa corposa release, trattasi di pubblicazione buona un po’ per tutti, tenendo conto però che la qualità artistica e gli esiti compositivi dei Deadlock sono già da qualche anno in calo costante, per cui di certo non si può scrivere di un disco o di una compagine imprescindibili. E per chi schifa le compilation in partenza, infine, consigliamo allora di buttarsi a piè pari su “Wolves” o il succitato “Earth.Revolt”, due album davvero ben fatti.