8.0
- Band: DEADLOCK
- Durata: 00:46:53
- Disponibile dal: 16/04/2007
- Etichetta:
- Lifeforce Records
- Distributore: Andromeda
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Proviamo. Provate. Almeno per una volta. A lasciare da parte i soliti nomi, quelli grossi e altisonanti, e a puntare alla cieca su un gruppo emergente e promettente: i tedeschi Deadlock, già ben messisi in evidenza con il precedente “Earth.Revolt”, risalente al 2005, certamente lo sono! “Wolves” è il loro terzo parto completo e senza ombra di dubbio ha le (incredibili) potenzialità per far fare alla band il salto di qualità: se “Earth.Revolt” era già un complesso disco di death melodico con influenze progressive e qualche reminiscenza metal-core, questo nuovo platter amplia lo spettro di influenze della band, comprendendo ora pure l’avant-gothic con voce femminile ed il metal più apocalittico e roboante. La mossa vincente, manco a farlo apposta, è l’inserimento ufficiale in line-up della leggiadra Sabine Weniger, già special guest in tutte le passate release del gruppo: sia a livello di immagine – Sabine è davvero splendida e particolare – sia per quanto riguarda il songwriting, questa entrée regala alla band un appeal micidiale, in quanto la ragazza è dotata di una voce limpida, squillante e potente, in grado di irradiare continui raggi di speranza nel cupo incedere della musica dei Deadlock. Se volete proprio un paragone per farvi un’idea, diciamo che Sharon Den Adel dei Within Temptation avrebbe grosso filo da torcere, se messa in competizione con la Weniger. Per il resto: “Wolves” è un lavoro maturo e creato per fare il botto; il lavoro di Jacob Hansen al mixing è al solito magistrale; i Deadlock si accodano quindi ai Fear My Thoughts nell’avanguardia tedesca in grado di mischiare thrash, death melodico e progressive. In più, il sestetto in questione ci mette epiche e marziali orchestrazioni da soundtrack (l’intro “World Domination” non starebbe male in qualche episodio di “Guerre Stellari”), loop elettronici, suadenti passaggi di piano, qualche spazio arpeggiato qua e là. “We Shall All Bleed” e “Code Of Honor” sono due pezzi paurosi, il perfetto connubio tra Dark Tranquillity e Within Temptation; “To Where The Skies Are Blue” si dipana su una toccante melodia pianistica incensata dalle solitarie, emozionanti vocals di Sabine; “Crown Of Creation”, “As Words To Bullets” e “Bloodpact” assaltano senza troppi prigionieri, sempre presentando però aperture ariose e iper-melodiche. Assoli a catinelle vengono offerti dalla coppia Reichl/Rymen, mentre un brano quale “Losers’ Ballet” lascia stupiti per la complessità delle trame. Insomma, in questo 2007 che inizia ad entrare nel vivo, ci troviamo di fronte ad un’ennesima seconda linea di grandissimo rispetto, autrice di un album vario, ispirato e praticamente perfetto. Se adorate la melodia unita a potenza e teatralità, “Wolves” è un piccolo, grande masterpiece. Per tornare al discorso d’apertura: provate davvero a lasciare sullo scaffale un Dimmu Borgir qualsiasi e a buttarvi a capofitto sui Deadlock!
Nota a margine: la settima traccia, “End Begins”, contiene un minuto di musica techno; non si sta parlando di pulsioni industrial associate a chitarroni, bensì proprio del classico tunz-tunz da discoteca! Trattasi di brano ottimo, ma come recita il proverbio… defender avvisato, mezzo salvato!