DEADLY CARNAGE – Manthe

Pubblicato il 01/04/2014 da
voto
7.5
  • Band: DEADLY CARNAGE
  • Durata: 00:48:42
  • Disponibile dal: 01/02/2014
  • Etichetta:
  • ATMF
  • De Tenebrarum Principio
  • Distributore: Masterpiece

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Continua, quasi in modo sorprendente, la crescita evolutiva e qualitativa dei nostrani Deadly Carnage, combo che, dagli inizi prettamente black metal, ha fatto passare diversa acqua sotto i ponti per arrivare, oggi, in questo nuovo “Manthe”, a proporre un black/doom metal atmosferico e dai tratti progressivi. Non ci piace troppo utilizzare la definizione ‘post-‘, che anche la band in questione fa sua, in quanto le sonorità dei Deadly Carnage restano saldamente ancorate agli anni Novanta/inizio Duemila e ci paiono ancora troppo ortodosse per guadagnarsi il suddetto epiteto, che suggerisce scenari, a nostro avviso, ancor più sperimentali. Precisata questa inezia, sono davvero molteplici le note positive che gli ascolti ripetuti di “Manthe” fanno guadagnare ai suoi autori: innanzitutto ci piace citare il gusto compositivo, degno di una band di livello internazionale e giocato moltissimo su chiaroscuri introspettivi e bestiali, lugubri e riflessivi allo stesso tempo, sui quali tutto il songwriting dei Deadly Carnage si sviluppa in maniera fluida e convincente, alternando mood e atmosfere con bravura e capacità; in secondo piano, apprezziamo gli sforzi interpretativi e lirici del vocalist Marcello, in grado di cogliere bene le sfumature musicali che i suoi compari gli presentano ed adeguarsi alla perfezione con scream, semi-pulito, recitato o sussurrato, a seconda dei casi. Non siamo ancora, ad esempio, al livello di due realtà italiane affermate quali Forgotten Tomb e The Foreshadowing, peraltro sì accostabili ai riminesi ma anche da considerare altro argomento, però il valore intrinseco di “Manthe” ha un peso specifico realmente importante. Ed infatti sono proprio i brani più complessi e articolati a risultare più avvincenti, a partire dalla drammatica, iniziale, “Drowned Hope”, per concludere ovviamente con la mastodontica title-track finale, un’opus di quasi quindici minuti che ha i forti pregi di restare sempre viva, nel suo incombere mortale, e di non stancare assolutamente. “Dome Of The Warders”, al contrario, è stata scelta quale brano promozionale, corredato anche da video, ed è facile capire perché: l’episodio è il più orecchiabile della tracklist, improntato su di un riff liquido, dolce e melodico che – questo sì! – richiama scenari ‘post-‘; oltretutto la trovata geniale del flauto traverso, utile anche a riportare alla mente visioni folk appena accennate, mette la ciliegina sulla torta di un brano maturo e ‘vendibile’. Mentre le più brevi e incisive “Carved In Dust” e “Electric Flood” (ottimo il riff principale di quest’ultima!) abbassano lievemente l’appeal del lavoro, ci si può ancora sollazzare per bene alla fruizione dell’epica coppia centrale “Beneath Forsaken Skies” / “Il Ciclo Della Forgia”, le quali probabilmente rappresentano il presente sonoro dei Deadly Carnage, formazione che dà l’impressione di essere ancora in mutazione e che quest’aria di cambiamento sia decisamente benefica e carica di speranza. Ottimo disco e band da valorizzare subito!

TRACKLIST

  1. Drowned Hope
  2. Dome Of The Warders
  3. Carved In Dust
  4. Beneath Forsaken Skies
  5. Il Ciclo Della Forgia
  6. Electric Flood
  7. Manthe
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