7.0
- Band: DEADSY
- Durata: 00:42:39
- Disponibile dal: //2008
- Etichetta:
- Tiefdruck Musik
- Distributore: Andromeda
Più che per essere protetti di Jonathan Davis, che li fece uscire nel 2002 per la sua Elementree, i Deadsy sono conosciuti per ospitare, tra le proprie file, il figlio di Cher e Gregg Allman, quel belloccio chiamato Elijah Blue Allman. Originariamente noti come Blu, Giallo, Verde, Grigio e Rosso i Deadsy si son fatti attendere ben quattro anni prima di pubblicare “Phantasmagore” (ora ristampato dalla Tiedfruck), tornando alla ribalta nella partecipazione al Family Values tour con i giganti Korn e Deftones. Lo stile della band non è cambiato: artefici di un goth rock fortemente influenzato dalla new wave, “sintetizzato” da tastiere invadenti e sporcato da chitarre heavy e disturbanti i nostri si evolvono verso coordinate vicine agli Orgy, superandosi in una raccolta che potrebbe far impazzire i club di mezzo mondo. Un suono molto più pop e ficcante, ma sembre indiscutibilmente dark e ottantiano, e una raccolta che non lascia spazio a inutili riempitivi, sostituiti dalla riuscitissima cover di “Paint It Black” degli Stones e da citazioni di “No Future (Get Off the Babysitter)” dei Tangerine Dream e di “Immigrant Song” degli Zeppelin (rispettivamente “Phantasmagore” e “Time”), metabolizzate e ristrutturate dalla mente plasticosa della formazione. Tra le composizioni originali da citare la malinconica “Carrying Over” e il suo ritornello da urlo, la tragica “The Last Story Ever” e la malinconica “Health & Theory”. Grandi nomi come Sisters of Mercy, T. Rex, Bauhaus, Gary Numan e chissà quanti altri affioreranno spontaneamente alla mente, ma non si può non riconoscere la brillante omogeneità e lo stile personale che fanno di questo “Phantasmagore”, un ritorno davvero gradito.