DEAFHEAVEN – 10 Years Gone

Pubblicato il 10/12/2020 da
voto
7.5
  • Band: DEAFHEAVEN
  • Durata: 01:12:34
  • Disponibile dal: 04/12/2020
  • Etichetta:
  • Sargent House

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Costretti come moltissimi altri gruppi a rivedere i loro piani per il 2020, i Deafheaven si riaffacciano sul mercato con un’opera che funge sia da placebo per la cancellazione del tour celebrativo che avrebbe dovuto tenersi qualche mese fa, sia da riassunto di un primo decennio di carriera a dir poco miracoloso e folgorante. Partiti come minuscola realtà del circuito DIY di San Francisco, i Nostri hanno dapprima mescolato come a nessuno era venuto in mente di fare il black metal con lo shoegaze, il dream pop con lo screamo, assurgendo a rivelazione underground con il primo demo e il debut album “Roads to Judah”, per poi esplodere a livello commerciale e di consensi con il fortunatissimo “Sunbather” e le successive fatiche sulla lunga distanza, diventando a tutti gli effetti una delle realtà più influenti (e divisorie) dell’odierna scena metal.
Ufficialmente, “10 Years Gone” si presenta come un live in studio contenente la setlist pensata per le suddette esibizioni, ma a ben vedere potrebbe anche essere considerato un greatest hits sui generis, in virtù della resa effettiva dei brani (non troppo distante da quella originale) e della minuziosità con cui questi ultimi ripercorrono il cammino artistico della band guidata dal chitarrista Kerry McCoy e dal frontman George Clarke. Si parte curiosamente dal singolo “From the Kettle onto the Coil” (spesso dimenticato), si prosegue con “Daedalus” (prima canzone scaturita dalla penna del progetto) e si avanza in un’esplosione di cromatismi che tiene conto di ogni momento saliente vissuto dal quintetto, con un occhio di riguardo verso il capolavoro del 2013 (qui rappresentato dalle mitiche “Vertigo”, “The Pecan Tree” e “Dream House”).
L’interpretazione – come anticipato – è ineccepibile e sentita, specie per quanto concerne la prova vocale di Clarke, mentre la resa sonora si guarda bene dallo snaturare la natura live del disco e dall’inseguire la perfezione formale, per un risultato complessivo in grado di restituire appieno il calore e l’emotività di certe composizioni. In definitiva, il miglior regalo di Natale che i ragazzi potessero fare ai loro fan. Un diario stracolmo di ricordi da rivivere in questo lungo e tetro inverno, in attesa del sole e della luce della primavera.

TRACKLIST

  1. From the Kettle onto the Coil
  2. Daedalus
  3. Vertigo
  4. Language Games
  5. Glint
  6. Baby Blue
  7. The Pecan Tree
  8. Dream House
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