voto
7.5
7.5
- Band: DEAFHEAVEN
- Durata: 00:25:00
- Disponibile dal: /09/2010
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Gli Stati Uniti che non ti aspetti. Da San Francisco, i giovani Deafheaven propongono un’interessante e personale rielaborazione di temi musicali che partono dal black metal allo shoegaze, contaminandoli con del sano post rock per arrivare neanche loro sanno esattamente dove. L’avere a poche miglia di distanza Xasthur e Wolves In The Throne Room – fra i maestri indiscussi, insieme ad Alcest o Lantlos, di questa nuova maniera "avantgarde" di suonare black metal – avrà sicuramente influito, ma il discorso derivativo è da considerare valido solo fino a un certo punto, in quanto questa formazione ci mette decisamente del suo. I cinque creano infatti pattern strumentali in cui spesso e volentieri giocano ad inseguirsi e rincorrersi, destrutturando completamente le basi ritmiche, all’insegna dell’esplorazione di spazi sonori ancora liberi e non per forza legati a soluzioni metal. Il guitar-work, di pari passo, guarda sì a del sano black metal, ma, come accennato, strizza l’occhio a – o addirittura omaggia – anche tanti altri generi, dallo shoegaze dei My Bloody Valentine al post rock, sino ad arrivare addirittura alla primissima (vera) scena screamo statunitense, dalla quale i nostri mutuano i crescendo disperati e anche le melodie vivacissime. Il tutto, comunque, mai condotto con piglio snob, ma con una concretezza e una padronanza che sono già da grande band. Tracce come "Libertine Dissolves" e "Daedalus" costituiscono ottimi esempi di musica estrema variopinta ed emozionale, mentre sulla lunga e strutturata "Exit:Denied" ci scappa persino l’applauso. Altro che presunzione.