voto
7.5
7.5
- Band: DEATH ANGEL
- Durata: 00:47:01
- Disponibile dal: 29/02/2008
- Etichetta:
- Nuclear Blast
- Distributore: Audioglobe
Spotify:
Apple Music:
Sarebbe stato utile un altro album simile al precedente? Pensiamo di no. “The Art Of Dying” era l’album giusto per il ritorno, per riprendere confidenza con la scena, per dimostrare a tutti gli addetti ai lavori che i Death Angel erano vivi e capaci di devastare i palchi di mezzo mondo anche con delle nuove composizioni. Questo nuovo “Killing Season” li vede alla prova varietà. Meno violenza thrash in generale e tante soluzioni che vanno ad impreziosire l’ottima qualità media delle canzoni, dando forma ad un album ispirato e variegato. “Lord Of Hate” rende subito l’idea del cambio di marcia della band americana. Mark Osegueda, cantante, è protagonista di un’ottima prova. L’opener del disco è una cavalcata thrash, sostenuta e contornata dagli assoli di chitarra taglienti a firma Cavestany. “Sonic Beatdown” è fra le canzoni migliori del disco. Riff di chitarra aspri fin da subito e beat incalzante di Andy Galeon. Ottimo il coro, davvero potente, che permette di rifiatare dal ritmo tirato della song. Buona anche “Dethroned”, che alterna parti thrash a parti più lente, melodiche e cadenzate, con tanto di chitarra acustica. “Carnival Justice” è song cattiva e arrabbiata dall’inizio alla fine, fra le più aggressive dell’album. “Buried Alive” è di nuovo incentrata sulla voce del singer e sui cori della band: ritmo blando, c’è modo di apprezzare quindi la precisione dei riff graffianti alternati alle melodie nel ritornello. Notevole anche la a tratti ballad “Resurrection Machine”, un’altra song potente, a dispetto delle tante melodie che la infarciscono. Potremmo citarle tutte, tanto sono belle e variegate le undici canzoni che compongono questa stagione degli omicidi. Dopo tanti album thrash ortodossi, è un piacere ascoltare di nuovo i Death Angel, una band che si è sempre contraddistinta in questo filone, rimanendo sempre però su livelli qualitativi elevati.