8.0
- Band: DEATH ANGEL
- Durata: 00:47:25
- Disponibile dal: 11/10/2013
- Etichetta:
- Nuclear Blast
- Distributore: Warner Bros
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Dal 2010 ad oggi, i Death Angel hanno consolidato con innumerevoli live la formazione che, nonostante la dipartita di due membri storici, era stata in grado di dar vita al convincente “Relentless Retribution”. La band, ora quindi piú rodata e compatta, torna alla carica con il nuovo “The Dream Calls For Blood”, un disco che evidenzia una maggior aggressivitá e vicinanza al thrash classico rispetto ai più recenti full length pubblicati in precedenza. Una sorpresa decisamente positiva per i fan di lunga data e, piú in generale, per gli amanti del classico sound della Bay Area. Supportato a dovere da una produzione potente, in grado di far risaltare sia le ineccepibili doti tecniche del quintetto, sia il tiro micidiale dei brani, “The Dream Calls For Blood” giá al primo ascolto vi apparirá diretto, coinvolgente e soprattutto privo o quasi di quei momenti piú melodici e sperimentali che avevano caratterizzato tutte le uscite post reunion, ossia da quel “The Art Of Dying” datato 2004 in poi. Certo, d’altro canto viene in parte sacrificata la versatilitá di un songwriting che appare ora piú rivolto all’impatto frontale. Esempio ne sono i primi quattro brani, vere e proprie bordate di thrash adrenalinico, di grande presa ma al contempo ispirato, dinamico e ricco di cambi di tempo e umore. Difficile non rimanere colpiti da un brano come “Left For Dead” il cui arpeggio iniziale è solo il preludio ad un assalto sonoro tutto ritmiche indiavolate e vocals rabbiose che scatenerá il pogo durante i live. Non da meno, anzi, la devastante “Fallen”, sorretta nella prima parte da uno dei riff piú micidiali sentiti ultimamente in ambito thrash classico e rafforzata da stop & go, cori e da un inaspettato ritornello melodico. Uno dei brani piú variegati del lotto e forse il migliore. Si va sul sicuro anche con la coinvolgente e diretta titletrack, tradizionalissimo brano a che alterna una frenetica velocitá delle strofe a dei bei ritornelli cadenzati e che non lascia spazio a sperimentazioni di alcun tipo. Nella seconda parte del lavoro, accanto all’altrettanto canonica ed efficace “Caster Of Shame”, troviamo anche qualche episodio un tantino meno d’impatto, per via di ritornelli non ugualmente ispirati, come nel caso di “Empty” o della conclusiva “Bloodlust”. Ad ogni modo, se volevate un disco muscolare e in grado di soddisfare la vostra voglia di thrash senza compromessi, oppure se avete a cuore la vena meno sperimentale dei Death Angel, “The Dream Calls For Blood” fa decisamente al caso vostro.