7.5
- Band: DEATH ANGEL
- Durata: 00:45:13
- Disponibile dal: 05/27/2016
- Etichetta:
- Nuclear Blast
- Distributore: Warner Bros
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Tre anni sono passati da “The Dream Calls For Blood”, album con il quale i Death Angel avevano tirato fuori il loro lato più aggressivo e brutale. Un disco fermamente ancorato al thrash metal vecchio stile, più irruento e meno vario o sperimentale di quanto la band avesse fatto soprattutto nel recente passato, per un risultato finale decisamente votato all’impatto frontale. Oggi il gruppo, nella medesima formazione ormai da un lustro, torna alla carica con un nuovo lavoro che si presenta decisamente più variegato e meno compatto del precedente, anche se come esso conserva quel senso di coerenza che lo rende più omogeneo e dotato di un filo conduttore rispetto a dischi più estrosi come “The Art Of Dying”. Nel qui presente “The Evil Divide” non mancano infatti pezzi di notevole tiro e presa, come la opener “The Moth”, “Cause For Alarm”, “Hell To pay” o “Breakaway”, brani diretti e “da pogo” che però, grazie ad una sapiente cura di stacchi, cambi di tempo, inserti melodici e linee vocali accattivanti ottimamente eseguite da un Mark Osegueda in grande forma, coinvolgono e non scadono mai nello scontato. Ottimi i suoni curati da Jason Suecof e come al solito esemplare la prestazione tecnica della band, con una coppia di chitarre che non lascia mai a desiderare sia che si tratti di riff che di soli. Il disco, come detto, contiene anche pezzi meno diretti, come il ben riuscito mid tempo “Father Of Lies”, la più melodica “Lost” e “Let The Pieces Fall”, più lunga e articolata traccia finale da quasi sei minuti. Qualche brano non proprio ispirato come “Hatred United, United Hate” o la più groovy “It Can’t Be This” non pesano più di tanto sul giudizio finale di un disco che ancora una volta conferma il buono stato di salute di una band che nel corso della sua carriera ha sicuramente raccolto molto meno di quanto avrebbe meritato.