7.5
- Band: DEATH DEALER
- Durata: 00:46:37
- Disponibile dal: 13/11/2020
- Etichetta:
- Steel Cartel
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E’ trascorso ormai un lustro dall’ultimo disco dei Death Dealer, la all-star band capitanata dall’ex chitarrista dei Manowar Ross The Boss. Insieme a lui, per chi ancora non conoscesse la storia della formazione, suonano musicisti di spessore i cui nomi sono legati a formazioni come Cage, Denner/Shermann, Dungeon, The Three Tremors ed ora anche Symphony X, grazie all’arrivo dello straordinario bassista Mike LePond. Questa squadra di purosangue ha incanalato tutto l’amore che nutre per l’heavy metal nel nuovo “Conquered Lands”, una vera mazzata sui denti, pane per i defender più affamati (ma anche per chi volesse avvicinarsi ad un certo tipo di sonorità old school).
Trattasi di undici canzoni di puro US power metal vecchia scuola, dal sound improntato sullo stile di band come Helstar, Iced Earth, Seven Witches ed un tocco di Judas Priest. “Sorcerer Supreme” attacca a tutta velocità, Steve Bolognese macina chilometri in doppia cassa al fianco delle chitarre intente a sciorinare riff taglienti e serrati: in pratica una corazzata d’assalto che non lascia superstiti sul suo cammino. Con “Every Nation (World Of Metal)” i Death Dealer confezionano il loro personale inno alla nostra musica preferita, infarcendo anche questa composizione, tirata al massimo, con momenti di puro epic metal ad alto livello. Di certo, chi ricerca originalità nell’ultimo nato in casa Ross Friedman & co. non troverà riscontri; ma d’altro canto parliamo di artisti che questa musica hanno contribuito a crearla e definirla sin dagli inizi, e se ancora oggi sono legati a questo tipo di sound non possiamo fargliene certo una colpa. Se poi, come nel caso di “Conquered Lands”, i brani si dimostrano scritti in modo egregio, suonati splendidamente e soprattutto capaci di entrare nel cuore e coinvolgere chi sta all’ascolto, allora il gioco è fatto. Nelle righe precedenti abbiamo tirato in ballo la band di Rob Halford tra le influenze presenti, che emergono su “Running With The Wolf”, brano più quadrato e dal ritornello squisitamente catchy che ci obbliga ad alzare il pugno al cielo durante l’ascolto, grazie ad un Sean Peck in grande spolvero, il quale non lesina acuti degni del miglior ‘metal god’ dei tempi d’oro… Sembra davvero di rivivere i fasti degli anni Ottanta! Ross The Boss a sua volta si conferma un chitarrista di prim’ordine, a livello ritmico e solista il suo marchio si percepisce dopo un paio di note, dote che solo i migliori nel loro genere possono vantare. Solamente avvicinandoci alla fine dell’ascolto possiamo prendere fiato con “22 Gone Away”, una ballad che più tradizionale non si può, scontata quanto vogliamo, ma interpretata in modo magistrale dalla band. “Conquered Lands” brilla anche sul versante produzione, i suoni ben definiti e potenti all’inverosimile mettono a dura prova i diffusori dello stereo e danno un’ulteriore marcia in più alle canzoni. Il ritorno dei Death Dealer soddisferà pienamente gli estimatori più affamati di heavy classico anni Ottanta, quelli che venerano il culto del denim & leather come una religione plausibile. Ross The Boss e la sua ciurma non deludono mai!