6.5
- Band: DEATH RIDERS
- Durata: 00:49:57
- Disponibile dal: 01/03/2011
- Etichetta:
- Lost Sound Records
- Distributore: Self
Spotify:
Apple Music:
Dopo parecchi anni di gavetta è arrivata finalmente l’ora per i marchigiani Death Riders di pubblicare l’agognato disco d’esordio: una carriera quasi decennale e quattro demo pubblicati dal 2003 la dicono lunga sulla gavetta che il five piece di Fabriano ha dovuto affrontare prima di pubblicare questo “Through Centuries Of Dust”. Il suono dei Death Riders poggia le proprie basi nel filone classico del metal abbracciando il suono più duro e diretto di molti act americani: il suono cupo e martellante delle chitarre contribuisce a creare un chiaro/scuro intrigante affiancato agli alti vocalizzi di Valerio Gaoni, abile nel fornire una performance calda ed emozionale essenziale per rendere intrigante una power-ballad come “Shelter”. L’impatto delle chitarre gioca un ruolo fondamentale nei Death Riders, tra ritmiche intricate che ricordano a più riprese i Nevermore, e melodie che conservano un alone oscuro che non scade mai nella banalità: “The Hedgehog’s Dilema”, la coinvolgente “Death Riders” e l’arrembante inizio “The Eclipse” non mancheranno di colpirvi sin dal primo ascolto con la loro carica e i loro ritornelli coinvolgenti. Nei quasi cinquanta minuti di durata del platter si rimane piacevolmente colpiti dalla voglia di sperimentare dei Death Riders: la presenza di samplers, l’inclusione di scream vocals e di una parte in lingua nostrana in “Shelter”, conferma la volontà dell’ensemble di non ripercorre strade già battute ma cercare di rendere più personale e meno derivato il proprio suono. Ottima la realizzazione grafica del lavoro suggellata dall’intrigante copertina ad opera di Marco Stagnozzi. Purtroppo la presenza qualche brano meno coinvolgente, una produzione eccessivamente satura per il suono delle chitarre, e qualche elemento fuori posto – i samplers talvolta ci sembrano eccessivamente forzati – non fa salire il lavoro verso vette più lusinghiere: “Through Centuries Of Dust” è senza dubbio un buon esordio, un lavoro fruibile che non mancherà di piacere e tenere compagnia a tutti gli amanti dell’heavy classico più muscoloso e moderno. Un buon inizio di carriera.