7.5
- Band: DEATH SS
- Durata: 01:10:17
- Disponibile dal: //1991
- Etichetta:
- Lucifer Rising
- Distributore: Self
Trascorrono soltanto due anni dal grandioso “Black Mass” e la band si trova a fronteggiare l’ennesimo stravolgimento di line up. Ross Lukather prende il posto di Boris Hunter in modo eccellente, sfoderando un drumming dinamico e tecnico attraverso i solchi di questo lavoro. Le due nuove dotatissime asce rispondono al nome di Jason Minelli e Al Priest, che macinano una notevole quantità di riff e break, mentre al basso ora troviamo il bravo Andy Barrington. Le coordinate stilistiche della band si sono spostate verso l’heavy metal classico, privo in parte delle atmosfere horror dark dei lavori precedenti. Rimarchevole anche la lussuosa presenza di Oliver Reed nella splendida intro “Walpurgisnacht” che cede il passo alla speed song “Where Have You Gone”, forte di una prestazione collettiva eccellente e dal testo assai intelligente (e purtroppo ancora attuale) che prende le distanze dalle classiche tematiche occulte argomentate nel recente passato dalla band. La title track è una valida anthem song che vanta un ritornello squisitamente catchy, al contrario della criptica e articolata “Family Vault”. Un bel giro di basso introduce la groovy “Lilith”, irrobustita da monolitici riff di chitarra che si stemperano nel bel refrain, spento da un ottimo break chitarristico. Di grande interesse si dimostrano anche la poderosa “Peace Of Mind”, la drammatica “Way To Power” (dotata di un bell’arpeggio di chitarra acustica), l’eclettica “Inquisitor” (arricchita da azzeccati cambi di tempo, guitar solos espressivi e vocals abrasive) e la splendida “Baphomet”, introdotta da un solenne coro in latino, che lascia spazio al potentissimo drumming di Lukather che regge caparbiamente gli agili riff tessuti da Minelli e Priest sui quali si fa sentire l’inimitabile ugola di Sylvester. Come per i due lavori precedenti è consigliabile l’acquisto della versione remaster, contenente alcune bonus track, tra le quali spiccano la cover degli Atomic Rooster “Death Walks Behind You” e la versione live della storica “Horrible Eyes”. In sostanza ci troviamo di fronte ad un lavoro tecnicamente e stilisticamente più maturo dei suoi predecessori che conferma per l’ennesima volta l’alta qualità del songwriting, e la voglia di sperimentare soluzioni sempre nuove e mai scontate. Dopo il “concerto maledetto” uscito nel 1992 dobbiamo aspettare ben cinque anni per trovarci di fronte ad un nuovo full length di brani inediti, che non mancherà nuovamente di spiazzare i die hard fan regalando soluzioni riuscite e innovative. Le tenebre sono momentaneamente calate…