8.0
- Band: DEATH SS
- Durata: 00:50:42
- Disponibile dal: 29/10/2021
- Etichetta:
- Lucifer Rising
- Distributore: Self
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Tre anni dopo l’uscita dell’ottimo “Rock’N’Roll Armageddon” siamo – finalmente – a parlare di nuovo dei Death SS, che scelgono di rilasciare il loro decimo capitolo da studio proprio a ridosso del periodo più intriso di spiritismo dell’anno. Si tratta di una tappa importante nella carriera ormai più che quarantennale della band che, possiamo dirlo senza paura di smentite, ha dato di più all’heavy metal nel nostro Paese, introducendolo ad un modo di intendere il rock duro fino a quel momento (parliamo della fine degli anni ‘70) totalmente impensato, e che non ha avuto eguali nei decenni successivi. La creatura di Steve Sylvester è sempre stata un connubio indissolubile di musica, immaginario visivo e contenuti, e anche se al momento ci occupiamo necessariamente solo della prima, siamo molto curiosi di aprire (e sfogliare) la copia fisica in arrivo, che conterrà un esclusivo fumetto con le cinque incarnazioni dei musicisti come protagonisti (il Vampiro, il Lupo Mannaro, la Mummia, lo Zombi e la Morte).
La passione per i fumetti a tema horror-deatherotico del mastermind di origine pesarese anima in particolare “Zora”, brano-tributo alla sexy vampira protagonista degli omonimi albi negli anni ‘70 e primi ‘80, recentemente risvegliata e riportata in edicola in alcuni albi speciali assieme ad altri titoli vintage che univano erotismo e atmosfere gotiche, come “Sukia”, “Ulula” e “Cimiteria”. Lo stesso Steve ha non solo collaborato alla scrittura di alcuni di questi albi, ma è anche apparso in veste di demone nell’albo di Zora a lui dedicato, Sylvestrus. Con “Zora”, primo singolo estratto e unica anteprima di “Ten”, si completa quindi lo ‘scambio’ che ha portato l’uno nel mondo dell’altra e viceversa: un pezzo sulfureo ma anche estremamente godibile e divertente, con un ottimo piglio anni ‘80 e un ritornello semplice quanto efficace, trasposizione perfetta delle atmosfere perfide quanto birichine del fumetto. Si tratta di un pezzo che inizialmente avevamo sottovalutato, ma che in realtà contiene tutti gli elementi dei migliori Death SS dell’ultimo decennio. E a questo proposito diciamo subito che quello che abbiamo tra le mani è un disco al 100% Death SS, oltre che un bel lavoro, fresco e con alcuni pezzi che spiccano e crediamo siano sicuri candidati a figurare nella scaletta dei prossimi concerti. Impossibile non citare a questo proposito la veloce e tagliente “Ride The Dragon” idealmente la “Where Have You Gone” di questo disco, per quanto tutto l’album pulsi di vita sua senza tentare alcuna ‘operazione nostalgia’ . Piuttosto, come il suo predecessore, “Ten” ci mostra le molte sfaccettature sonore di una band che ha attraversato i decenni creando ed interpretando musica oscura senza porsi limiti predefiniti, sapendo mantenere sempre il proprio trademark anche quando ha scelto di ‘osare’ sperimentando nuove strade. E quindi citiamo un’altra punta di diamante di un disco che ha ben pochi punti deboli, l’evocativa, goticissima e magniloquente “Suspiria”, altro omaggio ai fumetti horror ‘per adulti’ e ancora la ballata oscura “Heretics”, delicata e al contempo estremamente potente, con armonie vocali dal sapore blues/r’n’b che ‘bucano’, grazie alla contrapposizione tra la voce tagliente e suadente di Steve una morbida controparte femminile, sorrette da una struttura ritmica particolarmente efficace. Un’ultima menzione speciale va all’opener “The Black Plague”, una colata di heavy classico impreziosita dalle tastiere gotiche di Freddy Delirio e da oscuri canti di altrettanto tetri monaci incappucciati (o per lo meno è così che ce li immaginiamo).
“Ten” è un disco che cresce parecchio con gli ascolti, immediato e d’impatto eppure dotato di diversi mood e stratificazioni sonore, la cui unica pecca è qualche momento leggermente più debole, pensiamo a “Temple Of The Rain” e “The World Is Doomed”, ma si tratta di cali di tensione che non vanno ad inficiare l’indubbio valore di un lavoro che vi consigliamo di ascoltare con attenzione (e possibilmente fare vostro).